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giovedì 01 gennaio 1970 - 01:00:00

Comunicazione sulla piscina - CC del 10 marzo 2015



Buonasera,   come sapete nei giorni scorsi ho resi noti all’opinione pubblica cesanese gli sviluppi del project financing per la realizzazione dell’impianto natatorio in via Cascina Nuova.   Altrettanto giusto mi pare riprendere la questione stasera di fronte a codesto consiglio comunale. 

A seguito dell’udienza del 24 febbraio scorso, il tribunale di Mantova ha confermato la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo di 3.714.905,32 euro ed è stato disposto l’esperimento del procedimento di mediazione con l’istituto di credito. La banca sembrerebbe poter vantare tale titolo a seguito della garanzia fidejussoria sottoscritta dal Comune nel 2008. 

Le motivazioni di tale risoluzione sono da ricercare nell’evidenza che l’erogazione del credito al concessionario Cesano Sport Management avveniva previa  “conferma da parte del Comune di Cesano Boscone dei costi dichiarati dalla Direzione Lavori” e, appunto, che “pare sussistere in capo alla Banca Monte Dei Paschi Di Siena S.p.a. il diritto alla restituzione della somma mutuata, obbligo a garanzia del quale è stata prestata, da parte dell’odierno opponente, la garanzia a prima richiesta”.

Si tratta di un’ordinanza, non è la sentenza. Anzi, il procedimento andrà avanti. Di certo questo rappresenta un punto critico. Ad oggi non sono ancora emerse le responsabilità che noi riteniamo essere in capo all’istituto di credito ed è nostra ferma intenzione sostenere queste ragioni sia nel corso del tentativo di mediazione sia nel proseguimento del contenzioso. 

Nei giorni scorsi ho anche comunicato di aver presentato, insieme al segretario comunale, Dott.ssa Anna Maria Bruno, un esposto alla Procura della Repubblica di Milano in cui abbiamo rappresentato all’autorità inquirente i forti dubbi legati alla mancata realizzazione dell’impianto natatorio.   
 
Tale atto è conseguente al trimestrale lavoro di analisi degli incartamenti che abbiamo intrapreso, a partire dalla notifica del decreto ingiuntivo.   Alcuni spunti si sono manifestati dallo studio della babilonia di atti relativi all’opera, che come sapete, ha mosso i primi passi addirittura nel lontano 2003. Si tratta di un lavoro tutt’altro che semplice – e voglio soffermarmi su questo – poiché è necessario gettarsi a capofitto in una materia estremamente complessa,  dal punto di vista tecnico (parliamo di ingegneria idraulica, impianti speciali, scavi, calcestruzzi) e dal punto di vista amministrativo (e qui va considerata la peculiare normativa dei project financing). Inoltre considerando la presunta terzietà dell’ente rispetto all’iniziativa, non risulta semplice neanche il rinvenimento di tutti i documenti relativi all’opera. E questo è un oggettivo ulteriore aggravio. Per lo studio degli Stati Avanzamento Lavori (SAL), in particolare, abbiamo ritenuto opportuno affidarci al competente occhio dei tecnici, trattandosi di materia inaccessibile per chi è privo delle connesse qualifiche professionali.   
 
Alla luce di tutto ciò, nell’esposto - in maniera puntuale e circoscritta - riportiamo una serie di forti perplessità rispetto alla realizzazione di alcune opere che a nostro avviso sono determinanti per la comprensione dello stato in cui versa oggi il cantiere.   Nel segnalare che ci potrebbero essere opere finanziate ma non realizzate piuttosto che opere contabilizzate due volte, sappiamo di esporci fortemente dal punto di vista personale personalmente rispetto alla veridicità di quanto affermato.   
 
Un esposto non è un atto di propaganda e anche per questo intendiamo, sentito il parere del legale, non pubblicarne il testo completo in questa fase, mantenendo la riservatezza necessaria per quegli elementi che auspichiamo possano essere oggetto di approfondite indagini. Inoltre non si presenta un esposto a cuor leggero: siamo consapevoli delle rilevanti conseguenze che potrebbe comportare rispetto alle aziende e alle persone coinvolte.   
 
Non per questo chiediamo un plauso. Abbiamo fatto il nostro dovere di pubblici ufficiali.

Riteniamo però doveroso far rilevare a quest’aula il peso di questo passaggio, che va nella direzione di fare piena luce sull’intera vicenda. L’avevamo detto nel corso del consiglio comunale del 26 settembre scorso, lo esplicitiamo con questa azione e con tutte quelle che seguiranno. Solo chi ha a cuore l’interesse pubblico e vuole far emergere la verità si muove presentando un esposto di questa natura.   
 
Occorre però fare delle doverose precisazioni.   
 
L’esposto raccoglie con dovizia un elenco di fatti e di dubbi scaturiti da quelle circostanze. Non vi son accuse rivolte a chicchessia. Non spetta a noi e non siamo nelle condizioni di farle.   
 
Per questo motivo non ha nessun intento persecutorio e neppure vuole essere uno strumento per presunte vendette cui accennava qualche poco informato esponente politico.   
 
Per quanto ci riguarda, non siamo in competizione con chi ci ha preceduti. La sfida è solo con noi stessi e con i nostri limiti rispetto a ciò che riusciremo a realizzare nelle condizioni date.   
 
Apriamo questo fronte per gli obblighi di trasparenza, giustizia e lealtà che sentiamo forti nei confronti della cittadinanza.   
 
Si sappia però che ambiamo ad uscire dalle sabbie mobili, non ad impaludarci. Guardiamo avanti e siamo convinti che dagli sviluppi di quanto fatto potrebbero sortire preziosi elementi in grado di indirizzarci nella ricerca di una soluzione.   
 
E’ giusto ed è patrimonio comune che le forze politiche si confrontino su quanto successo. Non deteniamo certo la verità perché ancora troppo in maniera frammentata conosciamo la materia. Vogliamo però che quanto sappiamo sia condiviso con i gruppi e che si dia avvio, come è stato stabilito da questo consiglio, al percorso di conoscenza attraverso il lavoro congiunto delle commissioni consigliari. Questo è onere della maggioranza. E lo faremo.   
 
E’ invece compito di tutti, proprio in questa fase, pesare le parole, rendersi conto appieno di ciò che si afferma, esprimersi solo su ciò di cui si è certi.   Soprattutto in questo frangente non c’è spazio per strumentalizzazioni e mistificazioni. A tal proposito mi devo rammaricare perché dopo la conferenza stampa mi sono imbattuto in alcune considerazioni molto sommarie e superficiali rispetto alle quali gli estensori potrebbero essere chiamati a rispondere: quando la strategia è giocare sporco e ci si muove sul filo che separa la becera strumentalizzazione dalla calunnia, a volte capita di perdere l’equilibrio.   
 
In altri termini, non si mette in dubbio la liceità del dibattito e della critica politica ma non può essere ammessa la macchina del fango. Non c’è spazio per tollerare nessuna insinuazione destituita di fondamento in una fase così delicata.   
 
A margine di queste considerazioni, mi preme evidenziare un aspetto che forse è sfuggito ad alcuni opinion maker locali. Nei casi di project financing relativi ad impianti natatori che condividono inquietanti analogie con il nostro come Cologno al Serio, la stampa segnala che gli inquirenti starebbero indagando sull’ipotesi di “truffa aggravata ai danni dell’ente comunale”. Si sospetta addirittura che la mancata realizzazione delle piscine in oggetto non fosse legata ad intoppi in corso d’opera ma alla pianificazione dei fallimenti da parte delle aziende costruttrici già in fase progettuale. Se lo schema fosse valido anche a Cesano, l’ente quindi si troverebbe ad essere la parte lesa della vicenda.   Peraltro ricordo che la sentenza del Consiglio di Stato del 18 dicembre 2012 richiama più volte la “correttezza e l’assoluta irreprensibilità della Pubblica Amministrazione” rispetto ai provvedimenti messi in atto nei confronti di Cesano Sport Management.   
 
A maggior ragione, quindi, sono a richiamare i gruppi consiliari a muoversi anche con asprezza - ma lealmente - sul terreno dell’agone politico, senza colpi bassi ed attenendosi a ciò che le carte dicono.

Prima dell’avvento di questa nuova amministrazione sapevamo che chi avrebbe vinto le elezioni si sarebbe dovuto far carico di questa pesante eredità.   
 
Chiunque si sarebbe trovato nelle medesime condizioni.   Non a caso mi risulta che i diversi candidati alla carica di sindaco abbiano mantenuto un atteggiamento molto mite in fase programmatica rispetto all’effettiva realizzazione dell’opera. Il quadro complessivo quindi era noto a tutti. Ciò che ha sorpreso sono le conseguenze della notifica del decreto ingiuntivo a settembre che di fatto ha impedito il dialogo con la banca fuori dal contenzioso.
Ci troviamo a dover affrontare un complicato percorso, sia processuale sia con MPS in cui dobbiamo far valere le nostre ragioni e al contempo scongiurare la possibilità di dissesto del bilancio comunale.   
 
A maggior ragione perché siamo convinti che la banca non si possa chiamare fuori da questa storia.   
 
Mai come oggi questa giovane maggioranza deve superare una prova di maturità. Ci saranno l’impegno, la determinazione e pure le competenze per giungere a una soluzione. Speriamo che anche la fortuna, una volta tanto, si giri dalla nostra parte.   
 
Informerò il consiglio, come fatto fino ad oggi, di ogni ulteriore sviluppo.



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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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