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martedì 07 giugno 2016 - 15:43:41

IMU: alla base della riduzione c'è l'aumentata fedeltà fiscale



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Subdolamente vi voglio ricordare che il giorno 16 giugno si paga l’acconto dell’IMU. Quindi la reale ragione di questo contributo è da ricercare solo nelle esigenze di cassa del comune.

Scherzo. Penso sia giusto dar conto di una scelta importante degli scorsi mesi.

Si è discusso in consiglio comunale circa la riduzione dell’aliquota dell’IMU sulle seconde case, dal 1.06 allo 0.9%.  Un punto e rotti di IMU che corrisponde a più di 200.000 euro di minori introiti per l’ente cui va aggiunto l’abbattimento - giusto - deciso dal governo per i casi di comodato d’uso gratuito ai figli.

La riduzione da noi prevista si applica solo agli alloggi concessi in locazione con contratto regolarmente registrato. Gli altri pagheranno l’aliquota piena.

Le ragioni di tale scelta sono molteplici. 

Chi la contesta sostiene che si tratta di un favore ai grandi proprietari che non darà risposte tangibili sul territorio.

Spero di riuscire a spiegare perché, dal mio punto di vista, è vero il contrario.

Innanzitutto Cesano non era obbligata a mantenere l’aliquota massima sull’IMU. E’ una scelta rispetto alla quale ero scettico già da consigliere. La mia convinzione è che sia giusto tassare gli immobili, anche la prima casa, ma che si dovrebbe fare una distinzione chiara rispetto all’utilizzo. Le seconde case di Cesano non sono assimilabili a quelle di un comune di villeggiatura: per chi ci abita sono prime case a tutti gli effetti e non l’appartamento per le vacanze estive.


La principale proprietà immobiliare nel nostro territorio è Palladium: il passaggio da ICI a IMU fu particolarmente rilevante. Da 500.000 euro/anno a 1.200.000 euro/anno, più del doppio. 

Si tratta di una società, chiaro. Ma in quei 1400 alloggi ci vivono veramente tanti cesanesi, molti dei quali in situazione di grave difficoltà economica. Negli scorsi due anni ci siamo trovati di fronte a una situazione molto pesante relativamente agli sfratti e di marcata esposizione relativamente ai mancati pagamenti dell’IMU da parte della società ,che ci diceva di non essere nelle condizioni di sostenere l’oneroso tributo. Vero o meno, questa la sostanza. L’alternativa poteva essere, come in passato, arrivare ad Equitalia ed alla frammentazione del credito in un numero infinito di rate, con trascurabili effetti positivi sui nostri bilanci.

Abbassare l’IMU, nei nostri intenti, significa anche ridurre la morsa sulle situazioni di grave disagio che vogliamo per nostra natura aiutare e che, contrariamente, si rifletterebbero comunque sui nostri servizi sociali. In effetti, nonostante il quadro rimanga critico, da un lato abbiamo tamponato l’emergenza sfratti con diverse misure (fondo di rotazione, morosità incolpevole, disagio acuto…) e dall’altro abbiamo attivato nuovi accordi con la stessa Palladium, volti alla calmierazione degli affitti. Di questi giorni, inoltre, è il rilancio del progetto di 20 alloggi a canone concordato, un’occasione interessante per chi fa fatica a tirare alla fine del mese.
La collaborazione di questi due anni è stata senz’altro proficua. E la società sta facendo la sua parte.

Nello stesso tempo mi capita di intercettare spesso situazioni di affitti in nero.

Non ho dati reali ma ho la sensazione che questo stato di cose sia molto diffuso sul territorio e i nuovi strumenti informatici applicati ai nostri database cominciano a far emergere alcune discrepanze... E’ un fenomeno che chiaramente dobbiamo contrastare. Lo si combatte così anche a livello fiscale: se registri il contratto, tu proprietario puoi ricominciare a dormire sonni tranquilli e pagare meno IMU. Chissà che questa cosa non prenda piede…

Il tema però è: beh ma così il comune incassa meno. Sulla carta. Nella sostanza in questi due anni è avvenuto esattamente il contrario (come dimostra il grafico). Avevamo residui ingenti sull’IMU. Oggi di fatto abbiamo accertato di fatto tutto l’insoluto degli scorsi anni. Nel solo 2014 abbiamo recuperato da evasione 1.200.000 euro, contro i 600.000 euro dell’anno precedente. Nel 2015 ci siamo attestati a 950.000 di recupero evasione ma la contribuzione diretta è aumentata dai 2.750.000 euro del 2014 ad addirittura 3.545.000 euro. Sommando contribuzione diretta e recupero evasione, dopo due anni abbiamo definito con certezza il pagamento di 800.000 euro in più rispetto al 2013 (non 200.000, ma 800.000 euro!). Si tratta del 22% del nostro gettito, non di bruscolini. Sono soldi che ora sono nelle disponibilità dell’ente e che potremo utilizzare per progetti e servizi a favore dei cittadini di Cesano.

Non si è giunti per caso a questo risultato. E non è bastata la prospettiva di una riduzione dell’aliquota. 

Nel corso dello scorso anno abbiamo introdotto una formula di rateizzazione dei pagamenti che da un lato va incontro alle disponibilità delle proprietà, dall’altro garantisce il comune. Per qualcuno potrà sembrare l’uovo di Colombo. Magari lo è anche (tecnicismi a parte). Ma di fatto è stato l’elemento che ha permesso questo salto di qualità. E che oggi ci permette di ridurre l’aliquota.




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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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