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mercoledì 28 settembre 2016 - 20:11:43

Villa Marazzi... serve?


Le priorità non sono altre?


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Stava per terminare la consegna dei diplomi dell’Università delle Tre Età promosso da Auser. Prima di raggiungere il buffet, sono stato avvicinato dalla signora Maddalena Francalanza che mi ha espresso l’orgoglio di aver frequentato i corsi per ben 30 anni. Con sè aveva una busta in cui gelosamente ha custodito tutti i ritagli di giornale su questa ormai storica attività per Cesano e me ne ha mostrati alcuni. 

“Lei forse non era ancora a Cesano - mi ha detto la signora - ma io ho fatto in tempo a fare lezione in quella casona che c'era davanti alla Sacra Famiglia”.Pensando di aver capito: “Forse al Redentore… ora non c’è più”.

La signora sicura: “ Non so se si chiamasse così, ma per farle intendere… insomma, dove adesso c’è quella roba lì… quella specie di parcheggio, lo sterrato.” 
Mi rimarrà il dubbio, ma credo di aver individuato la zona…

Tra i ritagli ho trovato l’articolo che vedete in alto “Villa Marazzi… degli sprechi”, in cui si parla dei lavori per la ristrutturazione del vecchio edificio e sua trasformazione in polo culturale come un “monumento allo spreco”. Il cantiere - scopro oggi - aveva avuto degli intoppi e si accenna anche a una sottostima dei costi. L’articolo è de Il Giorno ma purtroppo non ne conosciamo la data. A naso dovrebbe trattarsi del periodo tra il ‘92 e il ‘94, alla prima esperienza da sindaco di Bruna Brembilla.

Sono sorpreso dell’ostilità che ha accompagnato i lavori. Non ne ero a conoscenza. Giusta l’attenzione delle opposizioni di allora ai costi e alle eventuali mancanze, però spesso questi sempiterni e ciclici ragionamenti portano fuori strada rispetto all’obiettivo principale. Chissà in quanti, di fronte a una buca in qualche strada avranno affermato: "Le priorità dovrebbero essere altre!".

Pensatela oggi Villa Marazzi. Pensate a come ha cambiato e qualificato, all’interno della ZTL, non il nostro centro ma il nostro paese. Pensate a quanto è stata vita pulsante per ognuno di voi prima che come centro civico. A quanti esami sono stati preparati in biblioteca, al matrimonio celebrato in Rimessa delle Carrozze o in Ghiacciaia, a una mostra rimasta impressa, a un libro o a un film preso a prestito o a una semplice passeggiata. Tutto questo, per l’impatto positivo che ha avuto sulla nostra esistenza, non vale i miliardi (di lire) di cui si parla nell’articolo? Come sarebbe Cesano e cosa saremmo noi senza?

L’aver trovato questo pezzo di carta ingiallito ma significativo mi dice anche che i ragionamenti, le polemiche, le critiche di fronte a una grossa operazione sono sempre le stesse. Al di là dell’esito. Nessun riferimento - per chiarezza - al ritorno del ponte di Messina e aggiungo che non ho mai amato la grandeur. Ma mi piacciono l’essenza e il senso e se, pur con la mia finita percezione, ritengo che un’operazione abbia senso, ci credo.

E’ il caso proprio di quella roba là, come mi ha detto la signora. Il progetto cioè di completamento del centro storico interessando l’area attualmente a parcheggio sterrato, di fronte all’Istituto Sacra Famiglia. Anche se qualcuno ne parla come un mausoleo, non sono previste strutture su quell’area, ma un parcheggio ordinato e soprattutto un parco e una bisettrice che colleghi la nostra piazza e il comune con l’ingresso dell’Istituto. Mi vien quasi da dire identitario. E, come scrissi tempo fa, e al di là dei costi credo abbia e faccia senso.




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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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