lunedì 14 novembre 2016 - 10:54:32
L'impegno di Cesano per le Zone Terremotate
In occasione dell’annuale incontro con i sindaci italiani presso Montecitorio, cui ho partecipato, ho potuto ascoltare la voce di diversi primi cittadini del centro Italia colpiti dal terremoto.
Intanto, si tratta veramente di tanti comuni, ognuno con storie diverse, ognuno con un livello di danno che va dalla crepa all’inferno e alla devastazione. Un mosaico di tante piccole realtà. Tanti piccoli borghi che oggi vivono gli incubi del quotidiano e sperano di essere tra quelli che verranno ricostruiti.
A rappresentarli c’erano i loro sindaci.
Tra gli altri, è intervenuto anche il Primo Cittadino di Ussita, Marco Rinaldi, che ha trasmesso come le popolazioni hanno vissuto questi giorni: “A fine agosto abbiamo subito un sisma… poi questo ultimo è stato un cataclisma! Nella disgrazia voglio dire che l’emergenza è gestita da un’eccellenza che fa onore all’Italia”.
Nelle parole di tutti, oltre ai timori sui tempi e le modalità della ricostruzione, ho sentito la paura più grande, quella della deantropizzazione. Si tratta in molti casi di paesini, già abbandonati nei decenni scorsi per il Nord, per le grandi città, per il lavoro. Ora è vivo il rischio di un’ulteriore ondata di spopolamento. Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, l’ha spiegato bene: “Non fate sì che questi piccoli borghi siano solo luoghi da cartolina. Devono essere vivibili per 365 giorni all’anno. Servono i servizi!”. Pur con una scarsa conoscenza dei luoghi, conosco questa paura. E’ la stessa sensazione che provai nel corso di un viaggio in bici del 2013. Non so se mi trovavo in una frazione di Visso o di Ussita. Sta di fatto che ero in un luogo ricostruito completamente. Le case erano quasi pronte per essere abitate. Mancavano solo alcuni allacciamenti. Ma il paese era completamente disabitato. E chissà dopo quanti anni: pare si trattasse addirittura del terremoto di Assisi. Sta di fatto che in quelle case la gente non è più tornata. Silenzio, desolazione e le strade sbriciolate. Come ricorderete Cesano, dopo le scosse di quest’estate, ha deciso di aprire un fondo dedicato alla ricostruzione. A stamane abbiamo raccolto 5.992,32 euro, grazie anche ad alcune elargizioni cospicue che ringrazio di cuore. E’ ancora possibile donare e a breve ufficializzeremo come intendiamo spendere quanto raccolto.
In linea di massima abbiamo deciso che ci impegneremo a favore dei centri più piccoli, quelli lontani dalla luce dei riflettori. Quelli che per qualche ragione lanciano richieste di aiuto nell’etere e per i quali ogni granello di sabbia in più può fare la differenza. Quelli dove magari c’è una sola scuola dove hanno imparato a leggere e scrivere i bambini di un’intera valle. Ecco, è lì che vogliamo dare una mano noi.
A fine settimana invece, nella notte tra venerdì 18 e sabato 19, partiremo alla volta di Monte Cavallo, un piccolo centro del maceratese di circa 150 abitanti con una serie di generi di prima necessità che stiamo raccogliendo dalla scorsa settimana. Ci siamo scritti con il sindaco: hanno bisogno di prodotti per la pulizia degli ambienti, per l’igiene personale e per scaldarsi. Dopo i primi giorni di raccolta, è maggiormente sentita la necessità di scope, ombrelli e stufette elettriche. Tutto è ben accetto, ma se vi fosse possibile, mi concentrerei su questi articoli.
Ci tengo che Cesano anche su questo fronte faccia una bella figura.Sfruttiamo questa rete capillare di sindaci. Curiosità: in giro per il paese ho già incontrato alcune persone originarie di quei luoghi. Vi lascio immaginare quanto siano orgogliose del nostro sostegno a quelle zone martoriate.
Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici -