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lunedì 06 febbraio 2017 - 11:53:48

Perché un Bilancio Partecipativo?


Ultimi giorni per votare


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Fino al 14 febbraio ci sarà la possibilità di votare per la prima esperienza del Bilancio Partecipativo di Cesano Boscone collegandosi al sito: http://bilanciopartecipativocesano.it/

Questo processo non parte oggi, come molti di voi sapranno, ma è attivo ormai da mesi: i cittadini sono stati posti al centro. Li si è ascoltati, hanno avanzato proposte, le hanno raccolte in 5 progetti che sono stati sottoposti al voto della cittadinanza.

L’amministrazione comunale ha messo a disposizione 200.000 euro che si sono liberati dalla ricontrattazione di vecchi mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti.

Il giorno 16 febbraio, in occasione della discussione in consiglio comunale del Bilancio di Previsione 2017, verranno resi noti i risultati del voto. I progetti vincitori, dopo aver attraversato una fase di elaborazione maggiormente dettagliata da parte degli uffici comunali, verranno realizzati nella prossima estate, a seguito dell’espletamento delle procedure per l’affidamento dei lavori.

Nei fatti, questa formula costituisce  una parentesi di democrazia diretta all’interno dell’attività amministrativa.

Credo fortemente nel senso e nel valore della rappresentanza. Ma è assolutamente evidente che  dal dopoguerra, mai come in questo periodo si stia soffrendo della disaffezione nei confronti della politica. Controtendenza, il bilancio partecipativo vuole essere un’occasione che l’amministrazione comunale mette in campo per dare senso pieno al ruolo del cittadino all’interno della comunità.

Non giriamoci intorno: chiunque oggi si avventuri in un’esperienza amministrativa parte dovendosi scrollare di dosso il sospetto degli interessi personali, dei conflitti di interesse, di “volersi fare gli affari propri”. Come se non bastasse, la nostra zona è sotto i riflettori da qualche anno per il cospicuo capitolo delle infiltrazioni mafiose, argomento su cui è necessario rassicurare i cittadini attraverso pratiche cristalline ed inappuntabili.

Credo sia doveroso spendersi per creare un clima di fiducia nelle Istituzioni e nella politica.

Per farlo è necessario prima di tutto spalancare le porte. Far sì che i cittadini non solo possano sapere esattamente cosa si fa e quali sono i criteri di una determinata decisione, ma che abbiano anche occasione di entrare nel palazzo. In questi termini, trasparenza e partecipazione vanno a braccetto. Non basta a mio avviso pubblicare qualsiasi informazione sul sito internet comunale. E’ trasparenza, sicuro. Ma a pochissimi interessa approfondire un provvedimento, o dei numeri, se decontestualizzati. Bisogna invece coinvolgere i cittadini nei ragionamenti che hanno condotto ad una scelta e, indipendentemente da qual è il livello o la struttura che ha la responsabilità, vanno interpellati facendo tesoro di quanto dicono.

Noi vogliamo che l’opinione pubblica locale sia informata di ciò che facciamo, di quali sono i metodi di lavoro, di quali motivazioni ci hanno indotto a prendere provvedimenti anche impopolari. Il fatto di scriverne spesso, anche su questo sito, va proprio in questa direzione.

Da sola la trasparenza è una prassi. Corretta, ma una prassi. Perché diventi un valore serve il coinvolgimento delle persone, trovare cioè quegli spazi affinché un’Amministrazione comunale sia immersa e in continuo scambio con la sua comunità.

La difficoltà odierna è trovare quelle formule che possano suscitare interesse, che inducano le persone a staccarsi dalle tastiere, uscire di casa, incontrarsi. Il primo passo-incontro non può che essere della politica, ma anche il cittadino deve sfuggire alla morsa della vita frenetica - fretta e mancanza di tempo - ma pure della comodità, del disinteresse e della superficialità. Partecipare significa dedicare del tempo, confrontarsi, approfondire, guardarsi in faccia, ragionare… non bastano pochi minuti.

Stiamo mettendo in campo diversi tentativi. Il bilancio partecipativo è sicuramente il principale ed è quello che sta chiedendo più sforzi. E’ un percorso completamente in mano ai cittadini. Oltre a fornire degli strumenti - si possono realizzare cose tangibili! - è una forma nobile di avvicinamento e comprensione del funzionamento della macchina comunale perché dà la possibilità di vivere quali sono i passaggi che portano da un’esigenza, una criticità, un sogno, dapprima ad un progetto concreto e successivamente a un’opera. Da questa esperienza, oltre a trarre la soddisfazione di una propria idea andata in porto, la persona può comprendere quale sia la rilevanza del confronto, del consenso, delle normative vigenti, della complessità che sottende una proposta pur brillante e localizzata.

Il numero delle assemblee pubbliche che teniamo è in continua crescita e sui temi più svariati (dalle scelte urbanistiche alle politiche abitative, passando per le strategie di fondo dell’amministrazione). Stiamo dando valore ai corpi intermedi, in cui rappresentanti dei cittadini si confrontano con l’amministrazione comunale.Vogliamo istituzionalizzare il confronto con i comitati di quartiere, che già avviene almeno per il quartier Tessera, trattandosi di realtà preziose che raccolgono le istanze delle diverse aree del territorio. Sono attive le consulte delle associazioni culturali e sportive. Abbiamo vivaci comitati genitori nelle scuole e nei nidi. Proprio in questi giorni, la commissione mensa ha lavorato - tecnici, funzionari e genitori - a un nuovo menù per i pasti scolastici. Da quest’anno inoltre, le visite di gruppi di studenti in comune non sono più saltuarie ma rientrano in un progetto educativo in cui possano rientrare tutte le classi interessate. Senza appesantire queste pratiche, nei prossimi mesi redigeremo un regolamento della partecipazione che ricordi agli amministratori, odierni e venturi, quale valore ha il coinvolgimento della cittadinanza nell’ottica di un’amministrazione aperta.




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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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