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mercoledì 01 marzo 2017 - 11:24:34

Bilancio di Previsione 2017: il termometro


Approvato il 16/2 in consiglio comunale


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Quando si affrontano discussioni di natura economica, spesso ci si dimentica che un bilancio non è lo specchio del paese cui si riferisce. La realtà è molto più complessa di quanto possano dirci dei numeri disposti in colonne e non sempre dai numeri si coglie quanto si incide sulla vita delle persone.

Resta il fatto però che il bilancio è un indicatore prezioso e funge al contempo da termometro e da rotta di un’amministrazione comunale. Termometro perché ci dice in maniera chiara qual è lo stato delle finanze di un comune, la rotta perché indica dove si sta andando, quali sono le scelte qualificanti. Quali le sensibilità.

In questo primo articolo ci concentreremo sul termometro. 

Portare in consiglio comunale un bilancio nel mese di febbraio è una novità assoluta, almeno da quando mi occupo di politica locale. Nello scorso anno ci arrivammo ad aprile, nel 2014 - anno di inizio mandato e particolarmente tribolato - addirittura a settembre. Dal punto di vista della programmazione si tratta di una scelta preziosa: una volta approvato il bilancio di previsione, gli uffici possono in piena autonomia impegnare le somme stanziate, lanciare le gare. Tanto per fare un esempio, significa non ridursi a novembre con la manutenzione stradale...

IL QUADRO - Dobbiamo precisare che il quadro generale non è scevro da difficoltà. Innanzitutto, l’alea legata alle previsione di entrate e di spesa incide maggiormente. Più ci si avvicina alla chiusura dell’esercizio, più si ha un’idea compiuta e precisa delle scelte e degli impegni. Chiaramente un bilancio licenziato dalla giunta immediatamente dopo le vacanze natalizie sconta alcune lacune informative che saranno note solo dopo i primi mesi del 2017. E’ il caso ad esempio delle spettanze: ancora oggi non abbiamo un’idea compiuta di quanto ammonteranno i trasferimenti dello Stato al nostro comune.

Allo stesso modo, non abbiamo certezze rispetto alla chiusura dell’esercizio 2016 non avendo ancora i dati definitivi del relativo consuntivo.

Inoltre dobbiamo considerare che per il secondo anno avremo a che fare con la nuova contabilità armonizzata. In particolare va rilevato che siamo tenuti ad incrementare per legge la consistenza del fondo crediti di dubbia esigibilità. Si tratta di quella parte del bilancio legata a crediti di difficile esazione - che va portata dal 55 al 70% - e che, diversamente dal passato, non può essere impegnata per la spesa. Questa voce sta mettendo in ginocchio diversi comuni.

Incerti appaiono in questo momento anche i risultati del nuovo sistema di riscossione: il bilancio in questa fase deve fare i conti con l’aggio previsto - che va considerato subito tra le uscite (circa 150.000 euro) diversamente da quanto avveniva con Equitalia - a fronte di entrate oggi non chiaramente quantificabili. Considerando l’esperienza di altri comuni, comunque, confidiamo di migliorare le performance rispetto agli scorsi anni. Una migliore riscossione è strategica ai fini della riduzione del fondo crediti di dubbia esigibilità, vero nemico dei conti comunali nel prossimo futuro (anche perché nel 2018 va considerato al 100%, riducendo così ulteriormente la capacità di spesa).

Tutto ciò considerato, riteniamo comunque di presentare alla città un bilancio di prospettiva.

LA SPENDING REVIEW - Nel 2017 intanto vanno a regime le efficienze ricavate dalla spending review dei primi due anni. Come mi piace dire, abbiamo riconsiderato tutti i principali appalti legati alla gestione della struttura (tra cui: flotta aziendale, verde, reti, fonia, stampanti, pc, igiene ambientale, spese postali, pulizie, riscossione, spazi comunali, scuola di musica… e, significativamente,le spese di rappresentanza). Questo lavoro ci permette oggi di liberare importanti risorse che ci restituiscono un po’ di ossigeno, possono essere destinate ad altro e alla riduzione del carico fiscale dei cittadini cesanesi.

A questa attenzione, probabilmente, dobbiamo il positivo risultato di amministrazione del 2016 - oggi solo presunto - di circa 504.000 euro che, se confermato, potremo impiegare nel corso di questo esercizio.

LA SITUAZIONE DI CASSA - Un parametro di certo indicativo è la situazione della cassa al 31/12. Il fatto che dal 2014 a oggi sia cresciuto da 743.000 euro a 2.421.000 euro ci dice che il nostro comune ha meno difficoltà nell’onorare i pagamenti a breve termine e, non a caso, ha sempre meno necessità di ricorrere ad anticipazioni da parte della tesoreria (con conseguente abbattimento degli interessi correlati, circa 30.000 euro).
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RIDURRE LE TASSE - Grazie al nuovo appalto del servizio di igiene ambientale vinto da Derichebourg andremo a ridurre significativamente la TARI: il corrispettivo che destineremo all’azienda, infatti, passerà da circa 3.000.000 euro a circa 2.400.000 euro con un risparmio netto di quasi 600.000 euro. Tale abbattimento dei costi verrà riflessa senza nessun drenaggio da parte del comune sulle tasche dei cittadini.

Nel corso del consiglio comunale del 16 febbraio in cui il bilancio di previsione è stato approvato, l’assessore alle politiche finanziarie, Giuseppe Ursino ha sottolineato che con questo passaggio - e senza considerare l’eliminazione della TASI voluta dal governo Renzi - dal 2014 a oggi i cesanesi pagano complessivamente circa 1.000.000 di euro di tasse in meno all’ente. Oltre alla TARI, questa stima si basa sui 270.000 euro di IMU che non vengono prelevati per via dell’abbassamento al 9‰ per le abitazioni affittate e alla diminuzione di alcune tariffe, tra cui quella relativa alla refezione scolastica (da 5.70 a 5.30 euro giornaliere) di cui hanno beneficiato circa 1200 alunni su 1500. 
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NUOVI SERVIZI - In questi anni difficili spesso abbiamo sentito dire: “Senza alzare le tasse e nonostante i tagli, riusciamo a garantire gli stessi servizi degli anni passati”. Bisogna ammettere che la scure della riduzione dei trasferimenti si è fermata - e questo che se ne dica è merito del governo Renzi in particolare - però possiamo affermare senza timore di smentita che oltre ad aver ridotto il carico fiscale, quest’anno aumenteremo i servizi a favore dei cesanesi.

Mi riferisco al potenziamento del trasporto pubblico e alla videosorveglianza. Come sapete, la linea 323 è partita nel 2016 ed è stato chiaro fin da subito che, benché il percorso fosse interessante e molto rapido da e verso Milano, la frequenza di un mezzo ogni mezz’ora si è rivelata troppo esigua. In un momento in cui gli altri comuni, anche la grande Milano, tagliano corse, noi ne aggiungiamo ben 7 negli orari di punta. Ci costano una fortuna (72.000 euro), essendo al di fuori del contributo regionale (in contrazione) ma di certo mostriamo di dare una risposta tangibile alle esigenze di tanti cesanesi che si spostano nella metropoli.

Qualche mese fa ho partecipato insieme ai sindaci della zona a un incontro con l’allora Prefetto Marangoni sul tema sicurezza nel Sud-Ovest milanese. Di fronte alle nostre richieste, il Prefetto ci disse che, per via soprattutto dell’allarme terrorismo, non era in grado di destinare nuovi uomini agli organici delle forze dell’ordine operanti nei nostri comuni. Ci invitò pertanto ad attivare forme di collaborazione tra le Polizie Locali - già lo facciamo - e con l’Arma dei Carabinieri. Inoltre ci suggerì l’installazione di impianti di videosorveglianza, che oltre a essere un deterrente, sono uno straordinario ausilio nel controllo e nella conduzione di indagini. Abbiamo quindi deciso, nella revisione della rete comunale, di prevedere anche 16 punti strategici da mettere sotto l’occhio di telecamere, individuati proprio in collaborazione con i Carabinieri.

ASSUNZIONI - Piccola ma significativa nota a margine: il 2017 segna anche una svolta per quanto concerne le assunzioni. In questo bilancio sono previste risorse per assumere una persona a tempo indeterminato. Prossimamente, compatibilmente con i limiti imposti dalla legge e con le risorse economiche, procederemo alla selezione di altre figure. Ne abbiamo bisogno perché in diversi settori cominciamo oggettivamente a essere scoperti. La realtà, però, al momento è questa. Personalmente vedo questa assunzione come un fatto positivo, ma allo stesso tempo mi preme sottolineare che questo è lo sforzo massimo che possiamo fare in questo momento. Tornando per un attimo ai nidi, al di là della piccola finestra concessa ai comuni nella scorsa estate, questi numeri la dicono lunga rispetto all’impossibilità di far fronte alle esigenze di turnover del personale educativo in quel servizio ed è una risposta numerica ed incontrovertibile rispetto alle tante inesattezze sentite.

LA SPESA SOCIALE - Come sempre nel nostro bilancio i servizi sociali si ritagliano uno spazio decisamente consistente. E’ una evidenza da leggere su due lati: se è vero che a Cesano purtroppo abbiamo diverse e conclamate situazione di fragilità personale e familiare (o forse sarebbe più corretto dire “familiare e personale”), è anche vero che abbiamo un comune che per storia e sensibilità ha sempre destinato al sostegno di chi è indietro ingenti risorse e che tuttora è in grado di rispondere alle situazioni di difficoltà. Non siamo da meno rispetto a chi ci ha preceduto e per me è saldo il principio di Pietro Nenniil socialismo è portare avanti tutti quelli che sono nati indietro”. Nelle scorse settimane c’è chi ha diffuso la notizia che avremmo tagliato i fondi destinati al sociale. Si tratta di una stupidata. Semplicemente non possiamo inserire a bilancio risorse - penso a quelle regionali destinate alla politica sulla casa - semplicemente perché gli enti superiori ancora non hanno deciso nel merito di quegli stanziamenti. Pertanto li vedremo probabilmente comparire nel corso dell’anno. Questo però non toglie gli sforzi crescenti che si stanno compiendo in vari campi e che direttamente attengono alla nostra attività amministrativa. Uno per tutti: la tutela minori. Negli ultimi anni è è aumentato il numero di minori di cui si deve occupare il comune. Siamo ormai intorno al 4% della popolazione da 0 a 18 anni. Un dato allarmante, considerando che a livello della Regione Lombardia la media si attesta allo 0.4%, dieci volte meno. Dal 2012 al 2016 la spesa relativa è passata da 268mila euro a 476mila euro. Simili trend caratterizzano altre aree di disagio del territorio (anziani, disabili, indigenti). E il comune via-via si è sempre fatto carico di queste situazioni, ampliando quindi la sua risposta pure negli ultimi difficili anni e sotto l’effetto delle varie manovre. 
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E’ giusto ma non scontato: uno studio del 2015 - Il welfare nei conti degli enti locali - evidenzia che a partire dal 2010 i comuni italiani sono stati costretti a far calare la spesa sociale del 10%. In detto studio inoltre veniva messo in luce che a maggior attenzione al welfare locale generalmente corrispondeva una maggior salute finanziaria. Nel nostro caso la spesa sociale è aumentata negli anni e abbiamo chiuso il 2016 al 22.8% delle spese correnti, più di due punti sopra la media dei comuni lombardi delle nostre dimensioni.

Rispetto alle fragilità abbiamo un lavoro immane da fare. E in questi anni dobbiamo necessariamente ragionare fino a quando sarà sostenibile (una popolazione che invecchia non è un buon viatico, per dire) e soprattutto se gli interventi che mettiamo in campo sono o meno risolutivi.

Di certo è di interesse la proposta avanzata dalla lista civica “Il Futuro in Comune” rispetto alla creazione di un fondo per sostenere le famiglie in difficoltà nel pagamento della mensa scolastica. Per noi, tutti i bambini, indipendentemente dalle possibilità economiche dei loro genitori, devono poter mangiare a scuola. Ma ci torneremo…




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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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