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venerdì 24 marzo 2017 - 15:04:44

Arrivederci e Grazie Fulvia, Benvenuta Valeria!



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Scrivere spesso aiuta ad articolare i pensieri. Quando ho deciso di candidarmi alle primarie e ho cominciato a cullare l’idea di fare il sindaco, ho cercato di mettere ordine e dare una linearità alla massa di idee che avevo in testa e anche a come intendere il ruolo.

Se per molti versi ho trovato conferme rispetto a ciò che attendevo, con il senno di poi ho dovuto fare i conti con alcune sorprese. Penso alla tortuositá di alcuni meccanismi amministrativi, alla gestione del personale, al rapporto con i sindacati, alle lungaggini delle gare. Solo per dirne alcuni.

Credo però di aver avuto alcune intuizioni corrette. Tra queste annovero la scelta di dedicarmi a tempo pieno a questa esperienza. Sapevo che non sarebbe stato semplice da far capire. “Vivere di politica”, essere un “politico di professione”, almeno per una fase della vita... quante volte mi sono messo in dubbio rispetto a questa decisione. Quando ti viene inculcata una certa cultura del lavoro é difficile assuefarsi a ciò. Per convincermi mi chiedo peró che cosa avrebbe da rimproverarsi una persona che lo fa onestamente e che si impegna. Penso niente. A maggior ragione io credo nell’importanza di quel che faccio: la politica specie quella nazionale puó essere colta come ininfluente. Un sindaco puó fare bene o male, ma non puó essere ininfluente perché in qualche modo é sempre coinvolto nelle dinamiche del suo paese.

A dispetto della mia piena disponibilità, posso dire serenamente che il fatto di voler “essere sul pezzo” sempre, fa sì che il tempo non basti mai. All’attività ordinaria si aggiunge sempre qualche imprevisto che scombina agende e buon umore. Si corre sempre.

Può essere anche un problema di organizzazione personale. Ci sta. Ma parto da un dato. Il nostro comune oggi dispone della metà dei dipendenti che aveva 20 anni or sono. Nel secondo mandato D’Avanzo - 3 anni fa - il sindaco poteva disporre di un direttore generale che si faceva carico della gestione e del coordinamento dei vari settori e di ben 7 assessori. Oggi il direttore generale non c’è più. Il numero degli assessori è passato da 7 a 5. Grazie alle maggiori possibilità offerte oggi dal bilancio (leggi qui e qui) sono aumentati i progetti su cui la macchina comunale sta lavorando. E con essa la parte politica.

Parto da queste considerazioni nell’esporvi le mie ragioni sul rimpasto di giunta che ha appena avuto luogo. Metto in secondo piano le logiche politiche. Forse sbaglio ma credo di fare di necessità virtù.

Scegliere un assessore oggi non é come sceglierlo negli anni 80.

Sicuramente i partiti sono profondamente mutati rispetto una volta, ma la politica ha sicuramente mantenuto le sue logiche e le sue liturgie. La realtà é che, come scrivevo sopra, è l’amministrazione ad essere profondamente mutata.

Da tempo con Fulvia Erasmi avevamo programmato la sua sostituzione. Fulvia è una giovane in gamba e caparbia e dopo essersi brillantemente laureata in medicina ha centrato anche l’obiettivo della specializzazione. Da qualche mese, quindi, non era più in grado di garantire una presenza piena sui settori strategici su cui era delegata. Qui si apre una prima riflessione amara: è sempre più difficile coinvolgere attivamente i giovani in politica, soprattutto in quella fascia d’età, per via dell’attenzione che questi giustamente devono destinare alla propria realizzazione personale. E’ evidente che il ruolo di assessore in un comune come il nostro, dall’alto delle 350-400 euro di indennità mensile, non può essere visto come un’attività di prospettiva, almeno dal punto di vista del sostentamento.

In questi due anni Fulvia ha dato un forte impulso allo sviluppo dello sport a Cesano. Oltre ad aver conseguito il finanziamento regionale per la riqualificazione del centro sportivo Cereda - e lì si impuntò anche di fronte al mio scetticismo - ha rivisto completamente la gestione delle palestre (con grandi risparmi per le società sportive), ha reimpostato l’erogazione dei contributi in funzione della valenza sociale, ha organizzato la festa dello sport e l'Ultramaratona e ha supportato anche economicamente le attività sportive integrative all’interno delle nostre scuole. Ha lavorato fianco a fianco delle associazioni del settore, istituendo una consulta. Rispetto al mondo dell’ecologia e del verde, ha seguito la rivisitazione dei principali appalti: pensate solo al passaggio da Area Sud a Derichebourg. Ci tengo però a sottolineare particolarmente la sua attività nello sport perché in campagna tanto mi ero speso su questo punto, rimarcando l’esigenza di una politica attiva nel settore. E credo che si sia ampiamente vista. Mi auguro che quello di Fulvia sia un arrivederci alla gestione della cosa pubblica. In futuro avremo ancora bisogno di lei. Vedremo.

Mentre sullo sport ho chiesto a Salvatore Gattuso di proseguire nel lavoro intrapreso da Erasmi, per quanto concerne i temi di sostenibilità ambientale ed ecologia, oltre alle politiche sui giovani e su mobilità e trasporto pubblico, ho chiamato in giunta Valeria Mulas.

Conosco Valeria da molti anni. Insieme abbiamo collaborato nel cda della cooperativa Edificatrice e di Consumo di via Roma (per nulla edificatrice e molto di consumo) e ne ho sempre apprezzato le capacità organizzative, la preparazione e il grande carattere. Giovanissima, ha svolto con dedizione e tenacia l’incarico di capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio comunale e fu animatrice della bella esperienza del centro giovani degli anni ‘90 (da cui già si spiega la delega relativa). Da oltre 10 anni è lontana dall’attività politica, dedicandosi alla professione - lavora in un’azienda di grafica - e ad alcune esperienza culturali nel contesto milanese.

Ho ritenuto che avesse il profilo giusto per salire con profitto sul treno in corsa di questo mandato. Tanto per darvi qualche parametro, fin da subito si è dovuta cimentare con il progetto di riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica, con le tante azioni volte al miglioramento della raccolta differenziata sul territorio, con le migliorie legate all’appalto del verde che stanno partendo proprio in questi giorni. Contesti strategici che devono essere presidiati costantemente e con competenza. Nei prossimi mesi, inoltre, sarà coinvolta nella ridefinizione del Piano dei Traporti, ambito cui stiamo destinando molta attenzione e rispetto al quale sentivo la necessità di avere una persona in giunta che lo potesse seguire più direttamente.

Già trovare persone in gamba e disponibili non è semplice in questo periodo di crisi della politica. Credo inoltre di aver dovuto fare i conti con un’ulteriore difficoltà.

Subentrare ad un’altra persona a metà di un mandato amministrativo è impresa ardua. Fortunatamente nel gruppo che mi ha sostenuto e che ancora segue e contribuisce con vivo interesse la politica locale ci sono tanti ragazzi in gamba. Sono convinto che da questo gruppo possano emergere individualità in grado di guidare la Cesano di domani. Ne scorgo il futuro roseo, per capacità, per personalità e per il tipo di approccio spontaneo e positivo che è stato una marcia in più nella scorsa campagna elettorale e nel corso di questi primi anni di amministrazione. Inserire però uno di questi ragazzi nella giunta di oggi sarebbe fortemente rischioso: non avendo pregresse esperienze amministrative ci sarebbe la necessità di un lungo periodo di rodaggio e formazione che mal si concilierebbe con le nostre esigenze (e scadenze oggi). Un conto è avere 5 anni davanti per crescere e dare dimostrazione del proprio valore. Un altro è dover giungere nell’arco di pochi mesi a dei risultati.

Detto questo, fin dalle premesse, ho voluto caratterizzare questo mandato cogliendo la sfida di un marcato rinnovamento, coinvolgendo energie fresche, superando le dinamiche asfittiche degli ultimi anni. E cestinando il manuale Cencelli.

Ecco, ho pensato che un profilo come quello di Valeria sposasse queste due esigenze: l’avere una certa esperienza alle spalle da associare al talento e il non essere prigioniera delle logiche degli ultimi anni. Per Cesano in questo momento è un elemento di novità. Anche rispetto alla connotazione politica, e pur senza rinnegare l’esperienza con Rifondazione Comunista, oggi parliamo di una persona sicuramente di sinistra ma non schierata partiticamente. Ci tengo alla linearità rispetto a quanto promesso negli anni scorsi.

Sbaglia chi pensa che questa scelta derivi dalla ricerca di consenso verso sinistra. A questo proposito non ho minimamente fatto nessuna riflessione relativamente allo scacchiere politico. Non sento la necessità di dare contentini o di rassicurare. Più che ragionare su questa amministrazione come la somma di tanti pezzetti diversi (anche elettoralmente) preferisco puntare alle cose da fare. 

A seguito della conclamata crisi della rappresentanza e del radicamento, ritengo che il giudizio degli elettori sia più sui risultati che un’amministrazione ha conseguito piuttosto che sulle individualità che è riuscita a coinvolgere. E per realizzare dei progetti serve lavoro di squadra, teste e braccia che operano coralmente.

Più che avere all’interno la sinistra, a me interessa che ci si continui a caratterizzare come comune di sinistra. Credo lo si dimostri quotidianamente con l’attenzione alle fragilità e i progetti di inclusione sociale; con gli sforzi che facciamo a fianco di chi lotta per la casa; accogliendo i profughi e promuovendo politiche di integrazione; puntando all’equità fiscale e favorendone la progressività; con l’attenzione e il potenziamento delle nostre scuole; con le battaglie per la sostenibilità ambientale - vedasi raccolta differenziata -  ed il contrasto al consumo di suolo; con l’attenzione alla questione morale, prima ancora che alla legalità. E, aggiungo, con la capacità di riformare un servizio centrale che sarebbe stato destinato a morire come quello degli asili nido per via di un quadro normativo infelice, contemperando le esigenze di salvaguardia occupazionale con un ampliamento e un rilancio anche numerico dello stesso e mantenendone un controllo pubblico. 

Ci interessa perseguire la giustizia sociale in un contesto sempre più vivibile e con servizi efficienti e di qualità. Voglio che i cesanesi colgano questa amministrazione come seria, onesta e briosa, coscienti dalla nostra sensibilità che naturalmente ci porta ad avere il cuore a sinistra.




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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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