Dimenticato la password?

venerdì 19 maggio 2017 - 12:02:03

Protocollo-Migranti: Perché Abbiamo Firmato


I comuni che non hanno firmato non saranno esentati dall'invio di profughi. Anzi...


sprar_cesano.jpg
Con periodicità sempre più frequente, la Prefettura di Milano convoca i Sindaci della Città Metropolitana per discutere della gestione dei migranti.

In uno degli ultimi incontri un sindaco di centrodestra di un importante comune della zona stava argomentando l’impossibilità da parte del suo territorio di accogliere profughi. Ad un certo punto, il Prefetto si è inserito con qualche esitazione dicendo: “Aspetti… a me risulta che nel suo comune abbiamo già mandato XXX persone (a memoria credo fossero 15-20) perché abbiamo trovato un privato che ha risposto a un nostro bando”. L’incredulo sindaco ha continuato a lamentarsi anche se qualche “collega” da dietro l’ha canzonato dicendo: “che fastidio ti danno se neanche te ne sei accorto in questi mesi?”.

Non possiamo vivere di aneddotica, ma con buona approssimazione possiamo anche dire che fino al protocollo la ripartizione dei migranti nei comuni avveniva così. La Prefettura era già nelle condizioni di inviare persone previo il rinvenimento di soggetti privati con adeguate caratteristiche o comunque strutture anche pubbliche adeguate (ricorderete le polemiche sull’utilizzo delle caserme).

Inoltre per chi avesse avuto spazi adatti, penso a Bresso, poteva capitare di dover gestire 300-400 migranti contemporaneamente e per diversi mesi. In tendopoli.

Così non può funzionare.

Servono meccanismi equilibrati, un’accoglienza diffusa e radiale sul territorio e, lo sottolineo, un coinvolgimento attivo dei comuni.

Ci si lamenta dagli assembramenti, ad esempio alla Stazione Centrale di Milano. Situazioni di quel genere vanno assolutamente scongiurate. 

Non spetta ai sindaci intervenire sui flussi migratori e sui rimpatri. A noi compete attuare le risposte a livello locale. E a livello locale, l’unica cosa di senso che si può fare è strutturare un’accoglienza diffusa ed organizzata. Significa che anziché concentrare queste persone in pochi luoghi - che diventano ingestibili e fonte di degrado - si debbano individuare parametri di distribuzione nei territori in modo che, se tutti accolgono, l’invio dei migranti nelle comunità possa essere attutito e gestito al meglio. Per questi motivi ANCI aveva individuato il paramentro di 2.5 profughi ogni 1000 abitanti e si sta lavorando a una proposta che premi dal punto di vista finanziario i comuni che accolgono. Nel protocollo sottoscritto dal Prefetto tale parametro è di 3 persone arrrotondato per difetto.

Inoltre esistono diverse forme di accoglienza. Si passa dall’inserire delle persone in un’ abitazione, o peggio in una caserma, agli SPRAR, forme organizzate che vedono i comuni come capofila in cui i richiedenti asilo sono seguiti, fanno corsi di lingua e li si può coinvolgere in attività a livello locale.

L’accordo prevede in sostanza tre linee guida:
  • Una collaborazione e un confronto costante con i comuni
  • Una ripartizione equilibrata dei migranti nei territori attraverso l’individuazione di soglie in base al numero di abitanti
  • Il potenziamento di formule ordinate di accoglienza come lo SPRAR
Dobbiamo anche essere molto chiari: il Prefetto ha via via un numero crescente di migranti da dover gestire. E li deve distribuire nei territori. Con o senza la collaborazione dei sindaci.

Io credo molto nei rapporti tra Istituzioni e ritengo che, al di là della propria autonomia, i comuni facendo parte delle articolazioni dello Stato Italiano, non possano chiamarsi fuori quando è richiesta la loro collaborazione. Lo troverei inconcepibile. Peraltro di fronte al Prefetto, ruolo non legato alla politica, l’immagine dei 76 sindaci (su 134 di Città Metropolitana) dentro il Palazzo che firmano con la fascia e di quel gruppuscolo fuori a protestare, individua nella soglia di quell’edificio il valico della Responsabilità.

Le strade sono due. Si poteva e può scegliere di firmare il protocollo - ed in tal caso si ha un rapporto di collaborazione con la Prefettura e una soglia massima di invio - oppure ci si dice contrari e si lascia che i migranti arrivino sul territorio senza saperlo, alla bell’e meglio ed in numero non precisato. Certo, poi ci si può sempre lamentare.

Peccato che questi ultimi non abbiamo l’onestà intellettuale di raccontare come stanno le cose ai propri cittadini.
Un po’ come quando ci si trova davanti a un incrocio in auto. Si può decidere di rallentare e di affrontarlo con circospezione oppure si può accelerare e chiudere gli occhi.
protocollo_migranti.png
Quindi, come dice chiaramente il comma del protocollo che ho riportato sopra, i comuni che non hanno firmato non sono dispensati dall’invio di profughi. Anzi! Semplicemente hanno deciso di non collaborare con la Prefettura. 

Nel caso specifico di Cesano, la nostra soglia prevede un massimo di 65 persone cui vanno sottratti, come prevede il protocollo stesso, i richiedenti asilo già ospitati presso il nostro progetto SPRAR (al momento 24).




   Facebook MySpace Digg Twitter

Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

www.simonenegri.it © 2013
Comitato elettorale per Simone Negri Sindaco di Cesano Boscone
Amministrative 2014

E.Grava