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lunedì 28 maggio 2018 - 16:50:01

Fratelli d'Italia a Scuola



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Goffredo Mameli morì nel 1849, a seguito di una brutta ferita alla gamba rimediata difendendo strenuamente la Repubblica Romana. Aveva 21 anni e nonostante la giovanissima età stava combattendo al fianco di Giuseppe Garibaldi, agli ordini di un triumvirato composto da Carlo Armellini, Aurelio Saffi e un certo Giuseppe Mazzini.

Quell’esperienza, per quanto con un esito militarmente disastroso, fu una pietra miliare della nostra storia: patrioti provenienti da tutto il territorio della penisola e con idee profondamente diverse (monarchici, liberali, i primi socialisti), unendosi in battaglia con i cittadini romani, cacciarono il Papa, istituirono una Repubblica e poco prima di cadere per mano straniera - loro sì -, emanarono una Costituzione che in quel momento era la più avanzata d’Europa. Non me ne voglia Gramsci, ma fu una guerra di popolo, almeno in quell’occasione.

La Costituzione della Repubblica Romana è uno dei documenti presi a riferimento nella stesura della nostra Costituzione ben 100 anni dopo e rappresenta uno dei vertici del nostro Risorgimento, risultando assolutamente rivoluzionaria per aver introdotto le principali libertà individuali, per essere imperniata sul principio di uguaglianza, per aver abolito la pena di morte e la tortura, per aver introdotto la libertà di culto.*

Due anni prima di perdere la vita, a seguito dell’amputazione della gamba sinistra e della conseguente devastante infezione, Goffredo Mameli scrisse Il Canto degli Italiani, più conosciuto come Fratelli d’Italia. Non tutti sanno che, a dispetto della popolarità, divenne inno nazionale provvisorio solo il 12 ottobre 1946, quando l’Italia divenne una Repubblica. E’ abbastanza evidente perché immediatamente dopo l’Unità d’Italia sia stato messo da parte: Mameli era un convinto repubblicano e qualche traccia emerge anche nella sua composizione. L’Italia, invece, era una Monarchia. Peccato però che ci sia voluta una legge datata 4 dicembre 2017 - lo ripeto: 4 dicembre 2017 - per togliere la provvisorietà a “Fratelli d’Italia” e renderlo inno nazionale ufficiale. Anche da questi particolari capiamo quanto sia ancora fragile il nostro impianto nazionale.

Meglio tardi che mai, comunque. Avendo saputo di questa recente novità legislativa e per rendere un po’ di giustizia all’Inno, a Mameli, al Risorgimento e in fondo anche all’Italia, abbiamo pensato che sarebbe stato bello regalare alle classi delle nostre scuole un manifesto con il testo de Il Canto degli Italiani. L’abbiamo fatto. 

L’impegno in agenda era curiosamente fissato sulla data odierna ed era pensato così per accompagnarci verso il prossimo 2 giugno, che per Cesano sarà un’occasione speciale con l’inaugurazione dei Giardini della Costituzione e la posa del Monumento alla Resistenza. Quindi il fatto che la consegna di questi manifesti sia avvenuta oggi è solo un caso e nulla ha a che vedere con le preoccupanti dinamiche romane. Ma a maggior ragione, l’ho fatto con più motivazione e, se possibile, più amore e senso di responsabilità per il mio ruolo e le Istituzione che indegnamente ma con tutto me stesso cerco di rappresentare al meglio.


§  §  §


* Riporto per i curiosi i Principi Fondamentali della Costituzione della Repubblica Romana:


I – La sovranità è per diritto eterno nel popolo. Il popolo dello Stato Romano è costituito in repubblica democratica.
II – Il regime democratico ha per regola l’eguaglianza, la libertà, la fraternità. non riconosce titoli di nobiltà, né privilegi di nascita o casta.
III – La repubblica colle leggi e colle istituzioni promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini.
IV – La repubblica riguarda tutti i popoli come fratelli: rispetta ogni nazionalità: propugna l’italiana.
V – I Municipii hanno tutti eguali diritti: la loro indipendenza non è limitata che dalle leggi di utilità generale dello Stato.
VI – La più equa distribuzione possibile degli interessi locali, in armonia coll’interesse politico dello stato è la norma del riparto territoriale della repubblica.
VII – Dalla credenza religiosa non dipende l’esercizio dei diritti civili e politici.VIII – Il Capo della Chiesa Cattolica avrà dalla Repubblica tutte le guarentigie necessarie per l’esercizio indipendente del potere spirituale.

Per chi ancora volesse saperne di più, consiglio il link:
 
(Nella foto insieme al manifesto sono presenti la professoressa Daniela Vigoni e la dottoressa Giuliana Roveda. Chiaramente nessuna delle due è responsabile di quanto ho scritto nell'articolo, semplicemente sono state disponibili a farsi fotografare con il manifesto dell'inno.)



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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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