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domenica 12 gennaio 2014 - 22:49:37

Il Futuro in Comune


Evoluzione Amministrativa - Ridefinizione priorità - Ampio rinnovamoento - Valorizzazione Consiglio Comunale


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Con le primarie del 26 gennaio si chiuderanno per me tre mesi di campagna elettorale, fatte di incontri con realtà del territorio, comitati, associazioni e di assemblee di caseggiato e tanti, tanti caffé.

Dopo essermi confrontato sulle idee che mi sono fatto in questi anni di amministrazione con la gente, credo di aver fatto uno sforzo di elaborazione nello scrivere un programma per Cesano, che potete trovare sul mio sito.

Alla base di queste mie considerazioni c’è la consapevolezza che la Cesano del 2014 è profondamente mutata rispetto a quella che eredità Vincenzo D’Avanzo solo a 10 anni fa. Da un lato perché soffre la penuria di risorse e deve fare i conti al contempo con una popolazione sempre più anziana composta prevalentemente da fasce popolari che la crisi costringe in una situazione di difficoltà; dall’altro perché è alle porte – anzi è già entrata – nella Città Metropolitana, che ci induce a riconsiderare il senso delle nostre autonomia ed identità, che custodiamo con orgoglio, per aprirci alle opportunità offerte da una gestione sinergica con le altre istituzione dell’area milanese in diversi settori della vita amministrativa. La stessa figura del sindaco sarà diversa: amministratore di Cesano certo, ma sempre più orientato a un’ottica sovracomunale nell’erogazione dei servizi e nella pianificazione territoriale.

A testimonianza del fatto che siamo nel mezzo di un mutamento, basta confrontare i due mandati del Sindaco D’Avanzo. Il primo infatti è stato caratterizzato da investimenti importanti, figli di una fase almeno apparentemente espansiva, che in alcuni casi hanno appesantito il bilancio dell’ente negli anni a venire. L’ultimo invece ha visto l’amministrazione subire senza riprendersi la rigidità del patto di stabilità,  i tagli ai trasferimenti,  il crollo delle risorse derivanti dall’edilizia, vuoi per un territorio ormai saturo, vuoi per la grave crisi che ha colpito il settore.

Non possiamo nascondere che in questi cinque anni sono esplose le difficoltà legate ad alcune grosse operazioni del primo mandato D’Avanzo, quali la piscina, la scuola di musica e il cimitero. Difficoltà sia di natura economica, perché tali opere stanno pesando e molto sul bilancio comunale, sia dal punto di vista gestionale e della loro funzione per Cesano. Questi sono problemi aperti che vengono consegnati chiavi-in-mano alla prossima amministrazione.

Inoltre non nascondo che con il mio gruppo consiliare in questi 5 anni, pur garantendo un sostegno leale all’amministrazione ed agendo responsabilmente per raggiungere gli obiettivi di bilancio, non abbiamo mai mancato di dire la nostra e di manifestare il nostro dissenso rispetto ad alcune operazioni, in particolare di natura urbanistica: grazie al nostro lavoro non ci sono 3 palazzi da 20 piani dietro a Parco Natura, non è stato costruito nel parchetto di via Goldoni e sui campi da tennis di via Rossini, cosi come sull’area dell’asilo nido di via Garibaldi. Allo stesso tempo siamo stati determinanti nella rimodulazione delle aliquote IMU e abbiamo dato un forte impulso all’apertura di Cesanolab in via Trento. Ho sempre motivato queste prese di posizione, spesso difficili, sul mio blog, sulla stampa locale e per la strada.

Alla luce di quanto detto, non ha senso parlare di continuità ma dobbiamo essere promotori di un’evoluzione rispetto alla conduzione di questi anni. Continuità come partito e coalizione. Discontinuità invece nei programmi.

La grande sfida del prossimo sindaco sarà quella di occuparsi delle persone, penso alla casa, alla scuola, ai disabili, agli anziani con sempre meno risorse frenando al contempo il consumo di suolo.

Dobbiamo convincerci che il filone d’oro rappresentato dal territorio si è esaurito. Va da sé, quindi, che fin da subito il prossimo Sindaco dovrà concentrarsi su una capillare revisione della spesa, eliminando qualsiasi costo che risulti superfluo, e sullo snellimento della macchina comunale, mettendo finalmente mano alla razionalizzazione delle strutture, all’efficientamento energetico di queste e alla riorganizzazione del personale.

Dobbiamo mettere in campo un approccio sobrio, intendendo per sobrietà la ridefinizione della scala di priorità della nostra amministrazione, mettendo la persona ed i suoi bisogni al centro, ed eliminando tutto ciò che è superfluo.

Processi di tale portata necessitano di energie fresche che li sostengano e di un terreno fertile in cui siano state scardinate quelle vecchie logiche che rappresentano il freno principale all’innovazione.

Il rinnovamento a cui penso non rappresenta solo la figura del primo cittadino, ma ha l’ambizione di guardare alla creazione di una nuova squadra che valorizzi le tante risorse già attive non solo nella politica locale ma anche a livello del tessuto sociale cesanese.

Bisogna essere chiari: si può parlare di vero rinnovamento della classe dirigente locale se a fronte della fiducia data a nuove leve che entrano in amministrazione, c’è chi ha ricoperto le posizioni apicali negli ultimi 20 anni che si fa da parte.

A me non piace parlare di “passi indietro”, preferisco “passo a lato”: un buon politico non è solo quello che ben governa e poi se ne va, ma è quello che lasciando il ruolo ricoperto crea le basi per il futuro e - stando di fianco, ma senza incarichi - consiglia chi l’ha sostituito, grazie a un bagaglio di esperienze e conoscenze prezioso, in maniera disinteressata. C’è una funzione di accompagnamento di cui si sottovaluta il ruolo. I grandi del passato sono stati tali anche perché hanno avuto grandi maestri.

Di certo non è tema solo del Partito Democratico ma deve necessariamente riguardare tutte le liste che si presenteranno sotto il vessillo del centrosinistra alle prossime elezioni: a tutti gli alleati dovremo chiedere uno sforzo di rinnovamento e porci l'obbiettivo di migliorare il livello qualitativo dell'intera compagine amministrativa in termini culturali (senza offesa per nessuno), di tempo da dedicare e cercando di escludere dalle nostre liste chi ha conflitti di interesse evidenti.

A un programma innovativo e a un cambiamento di volti devono necessariamente accompagnarsi modalità nuove, soprattutto rispetto a trasparenza e partecipazione, che poi è un po’ il metro che sto usando in questa campagna per le primarie.

A partire dalla designazione della giunta che non sarà composta in funzione degli equilibri politici che usciranno dal voto e dal bilancino tra partiti. Conosciamo il Manuale Cencelli, ma lo terremo riposto ben chiuso in libreria.

Inoltre la scelta degli assessori non sarà funzione del numero di preferenze: ci si candida per fare i consiglieri comunali non gli assessori. Questi ultimi vengono scelti dal sindaco per aiutarlo nel soddisfare il programma elettorale. Mi pare un concetto da ribadire. Verrà dato spazio a cesanesi capaci, competenti e con tempo da dedicare alla causa. Non necessariamente dovranno essere emanazione di qualche lista a mio sostegno.

Vi è poi un altro grande tema che è a mio avviso alla base di tanti problemi politici di questi anni. Anche per via dell’elezione diretta dei sindaci, i consigli comunali hanno perso la loro originaria centralità nella politica locale e i consiglieri comunali sono spesso stati identificati con il braccio che si alza per votare. Sono profondamente convinto però che un consiglio comunale con una riacquistata centralità, attento, informato e di stimolo all’amministrazione grazie anche a un riconosciuto ruolo delle commissioni aiuti sindaco e giunta a sbagliare meno. Mi impegnerò su questo e, anche in virtù della riduzione del numero degli assessori, ho intenzione di attribuire specifiche deleghe ad alcuni consiglieri per coinvolgerli maggiormente nella guida della città.

Ho in mente infine un’amministrazione che rendiconti quanto fa regolarmente e che apra degli spazi di partecipazione ai cesanesi. Questo è il caso delle grandi scelte su cui non deve mancare un confronto con la gente e, anche per far capire in quali difficoltà ci dovremo muovere, voglio che ogni anno prima del bilancio di previsione la gente prima venga informata e poi possa essere coinvolta nelle scelte che si faranno. So che è difficile coinvolgere le persone e che non esistono bacchette magiche: per questo è mia intenzione sperimentare nuove formule e monitorarne periodicamente il funzionamento.

Un impegno politico di questo tipo mette al centro una questione che è fondamentale. Ossia la presenza.

Credo che Cesano, per via delle tante difficoltà economiche e sociali da cui è investita, alla luce della riduzione del numero degli assessori e dell’eliminazione della figura del direttore generale, nonché dell’impegno del primo cittadino con la Città Metropolitana, abbia bisogno di un sindaco a tempo pieno.

Non è una questione di sensibilità personale, ma vale per chiunque si candidi per svolgere questo ambito ruolo. Fare il Sindaco non può essere un hobby, ma dev’essere l’occupazione principale della persona.



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Inserito da Simone Negri in Programma - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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Comitato elettorale per Simone Negri Sindaco di Cesano Boscone
Amministrative 2014

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