lunedì 26 novembre 2018 - 12:26:40
Buona la Prima!
Non c’è granché da scrivere dopo una serata come quella di venerdì. Comincio a ripensarci ora, perché ho avuto un weekend in apnea con alcune iniziative molto importanti quali la Festa dell’Albero, la Giornata contro la Violenza sulle Donne, la divertente commedia “Due grani di pepe” messa in scena dall’Auser, l’inaugurazione del Monumento ai Carabinieri di Trezzano con contemporanea intitolazione della piazza a Salvatore Nicolella, vittima della Camorra. E soprattutto, da buon bergamasco, l’apprezzata polentata dagli anziani de “Le Spighe d’Oro”.
A dire il vero, ho già un po’ archiviato la serata, preso da questi impegni e da quanto c’è comunque da fare con l’attività ordinaria. Di fatto è una dimensione nuova: se cinque anni fa la campagna elettorale era qualcosa di ben distinto dalla sfera lavorativa, oggi i confini sono molto labili, ma credo che a maggior ragione serva fare attenzione. Fino all’ultimo momento prima delle elezioni non dimentico che sono già sindaco in carica, e questo viene prima dell’essere candidato-sindaco per il prossimo mandato. Non è solo una questione di stile per quanto mi riguarda.
Ci tenevo a ripartire in una serata di fine novembre, quasi a chiusura di un ciclo rispetto al 21.11.2013 quando scendevo in campo per le primarie. Sicuramente sono cambiato molto, il ruolo in un certo senso ti forgia, e se le idealità sono le stesse di allora, di certo ti sei confrontato con l’esperienza di governo, con il “magma” delle cose e degli eventi, con gli imprevisti da gestire, con la cura continua di voler garantire una macchina comunale efficiente e vicina ai cittadini. Per me era una specie di restituzione, un modo di dire: “Mi avete dato fiducia e questo è ciò che sono riuscito a fare… che vi convinca o meno, ce l’ho messa tutta e in coscienza sono soddisfatto per come sono andate le cose”.
Nel mese precedente è stato fatto un lavoro impressionante per allestire la serata. Ho ritrovato una squadra convinta ed entusiasta, capace di fare e pronta a sostenere lo sforzo. Al di là dei contenuti politici credo che sia stato anche un bello show, con l’alternarsi dei video e delle interviste. Abbiamo voluto valorizzare le tante persone che a Cesano ogni giorno tengono in piedi il tessuto associativo e sociale, i genitori attivi, che vivono il nostro comune, in sostanza le persone normali.
Non c’erano simboli di partito e la cosa è stata fortemente voluta in questo primo momento. Volevo raccontare cosa è stato fatto in questi anni, in quanto sindaco di questo comune. Prevalevano per me le due sensibilità della serata, quella istituzionale, facilmente spiegabile, e quella popolare, fatta del rapporto con i cittadini, quelli che incontro nei contesti più disparati di Cesano, fosse anche la mattina all’incrocio poco distante da casa. Non ho mai dubitato dell’importanza dei partiti, della loro centralità nel sistema democratico, anche locale, di cui sono dei pilastri. E non mancherò di mostrarli, dal PD alle liste civiche che sosterranno la mia candidatura, e di valorizzarne il ruolo nella lunga campagna elettorale che abbiamo davanti.
Ciò in cui credo fortemente, però, è che l’attività amministrativa non coincida con la sfera dei partiti. C’è molto altro: la relazione tra istituzioni, il rapporto con i cittadini, la simbiosi con la macchina comunale oltre a molti aspetti amministrativi che non sono per nulla riconducibili alla sfera politica.
E lo dico fin da subito: vinceremo se saremo in grado di dare ai cesanesi l’impressione generale di aver amministrato bene, che questo paese sta crescendo, che siamo persone dabbene e oneste, che davanti a noi ci sono prospettive esaltanti. Non si vince mai per fatto la somma algebrica di “pezzettini”. Prima, almeno, si parlava di partiti e si sapeva che lo spostamento di questi avrebbe determinato lo spostamento di gruppi sociali di riferimento. Oggi parliamo di personalità, il cui consenso è legato al mondo delle conoscenze individuali. Con molte parleremo e ci confronteremo anche per ragionare di alleanze. Ma deve essere chiaro che non si vince o si perde per questo o quell’esponente che imbarchi, ma per la credibilità e per il progetto che hai. E che, per quanto mi riguarda, vengono al primo posto. Da nessuno accetteremo veti, richieste di posti, proposte di spartizione. Siamo fatti così e così abbiamo fatto in questi anni.
E lo dico fin da subito: vinceremo se saremo in grado di dare ai cesanesi l’impressione generale di aver amministrato bene, che questo paese sta crescendo, che siamo persone dabbene e oneste, che davanti a noi ci sono prospettive esaltanti. Non si vince mai per fatto la somma algebrica di “pezzettini”. Prima, almeno, si parlava di partiti e si sapeva che lo spostamento di questi avrebbe determinato lo spostamento di gruppi sociali di riferimento. Oggi parliamo di personalità, il cui consenso è legato al mondo delle conoscenze individuali. Con molte parleremo e ci confronteremo anche per ragionare di alleanze. Ma deve essere chiaro che non si vince o si perde per questo o quell’esponente che imbarchi, ma per la credibilità e per il progetto che hai. E che, per quanto mi riguarda, vengono al primo posto. Da nessuno accetteremo veti, richieste di posti, proposte di spartizione. Siamo fatti così e così abbiamo fatto in questi anni.
Come ho detto nel corso del mio intervento, mi ripresento per continuare il lavoro fatto e perchè credo che si aprano per Cesano degli scenari esaltanti. Possiamo veramente cambiare volto, in meglio, a questo paese. Pertanto a me non interessa vincere tanto per il gusto di farlo, ma voglio vincere per portare a compimento i progetti che abbiamo messo in campo. Non ho assolutamente intenzione di fare 5 anni seduto a una sedia per fare nomine con il metodo Cencelli e giusto percepire uno stipendio o per indossare la fascia ogni tanto. Voglio girare per il paese a seguire le opere che riusciremo a realizzare e togliermi delle soddisfazioni in tal senso. L’ambizione è quella di lasciare il segno.
Indubbiamente la serata di venerdì ha avuto successo. Con quella maledetta pioggia battente, mai avrei pensato di riempire la Sala della Trasparenza con oltre 250 persone (contate), in massima parte non addetti ai lavori, il che vale doppio. Un ringraziamento a tutti quelli che ci hanno lavorato, dai video ai freddi volantinaggi ai mercati. E un grazie di cuore all’artista cesanese Lamonarca che mi ha regalato un ritratto: che bella sorpresa!
Come si suol dire, “Buona la prima!”. Ma sia chiaro, buona la prima e basta. Dobbiamo essere umili e capire che si apre una campagna elettorale mai così difficile per il vento generale che spira nel Paese (Italia in questo caso) e che può incidere anche sul voto a Cesano. La strada è lunga e dobbiamo costruirla con l’abnegazione degli outsider, non dando nulla per scontato. Servirà non fare errori, dovremo essere compatti come lo siamo stati fino ad oggi e, soprattutto, non dovremo mai perdere di vista l’obiettivo principale.
Si parte.
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Inserito da Simone Negri in Cesano - 
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