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giovedì 15 maggio 2014 - 09:42:46

L'unione fa la Forza!



simo_bici.jpgdi Giuseppe Gallo, candidato di Sinistra Unita
 
Il cambiamento a Cesano è già avvenuto. Comunque vada a finire il 25 maggio, il Consiglio comunale che uscirà dal voto sarà molto diverso da quello del passato, perché c’è stato un ricambio radicale dei candidati, delle liste, delle coalizioni. 
 
Ma il cambiamento, come le riforme tanto sbandierate, non è un valore in sé: si può infatti cambiare in meglio oppure in peggio. A giudicare saranno gli elettori, è il loro compito. Io so soltanto una cosa: Simone Negri è partito con il piede giusto. E si vede a occhio nudo. La sua coalizione è compatta, è omogenea, copre tutte le fasce d’età, armonizza diverse identità politiche. Le forze che la compongono sono quattro: Pd, Sinistra Unita, Italia dei Valori e i giovani della Lista Simone Negri. Ma all’interno di queste forze vi sono anime culturali positivamente variegate: socialdemocratici, liberal, ambientalisti, cattolici sociali, laici, eccetera. A derivarne è un bello squadrone che riflette molto bene le sfaccettature della nostra cittadina. 
 
Il merito di Simone Negri è di non essersi limitato a riunire queste forze – e le persone che ne fanno parte – attorno a un programma per amministrare. Ha fatto di più. Ha dato loro un progetto politico: ha inquadrato gli obiettivi amministrativi all’interno di un contesto più ampio e generale che tiene conto dei condizionamenti della situazione nazionale e delle novità istituzionali: per esempio, l’introduzione della città metropolitana, che è destinata a modificare a fondo il modo di amministrare i comuni. Niente sarà più come prima, quando entrerà in vigore.

È questo approccio di più largo respiro che fa la differenza tra Negri e gli altri candidati. Perché gli consente di affrontare i problemi nella giusta ottica e di stabilire le adeguate priorità con senso di equilibrio. Per chi amministra, in effetti, il rischio è sempre quello di innamorarsi di volta in volta di un tema e di dimenticare gli altri: per uno esiste soltanto la legalità, per un altro soltanto la trasparenza o gli alberi, la sicurezza, il pericolo degli zingari, e chi più ne ha più ne metta. Tutte cose in gran parte sacrosante (non proprio tutte, a esser sinceri, ma molte sì), che tuttavia prese separatamente finiscono col ridursi al rango di slogan o peggio di tecnocrazia. La tecnocrazia è appunto la tendenza a considerare i problemi in modo separato, per blocchi o compartimenti stagni. Pensateci, è una tentazione in cui caschiamo tutti, abituati come siamo dalla polemica televisiva a reagire in base al feticcio del momento: per cui oggi il problema è lo scontro dei tifosi, domani è la corruzione dietro l’Expo, dopodomani il tira e molla sul senato, e la prossima settimana chi lo sa è bravo. L’arte della politica è l’opposto, è la capacità di considerare i problemi nelle loro interconnessioni e di inserirli in un quadro che dà il senso alle cose da fare. Questa capacità è merce rara. La possiedono in pochi. Simone Negri ce l’ha. 
 
Il suo progetto del resto non è nato in quarantott’ore. È frutto di un lungo, lunghissimo lavoro, sedimentato negli anni. Molti di noi lo hanno visto formarsi quel progetto (i punti salienti li trovate nelle pagine di questo sito, non serve ripeterli), lo hanno alimentato, hanno contribuito ad arricchirlo, grazie anche a quel Laboratorio Politico Cesanese che abbiamo fondato ormai qualche annetto fa. Poi, sono intervenuti altri a dare il loro contributo, e il progetto si è ulteriormente arricchito. 
 
Negri ha anche un altro merito. Ha il passo dell’atleta: corre, va in bicicletta, fa sport. Non sottovalutate questo aspetto. Lo sport è una forma di iniziazione. Chi lo pratica ha imparato a sopportare la fatica, lo stress, è abituato a imporsi una disciplina, sa coordinare i mezzi per raggiungere uno scopo. Mica bruscolini! Sono tutte qualità che contano in politica, eccome se contano. E poi chi fa sport conosce il fair play, la correttezza: appunto, la sportività. Lo sapete tutti, spesso e volentieri le primarie si trasformano in un imbarazzante massacro all’ultimo sangue. È capitato e capita così in tante località. A Cesano Boscone no. E oggi al fianco di Negri c’è, fra i tanti, anche Giovanni Bianco: un politico di razza, cattolico, riformista, intelligente oratore, che lo ha sfidato alle primarie e ora è con lui, come tutti noi, suo convinto sostenitore. 
 
E, infine, lasciatemelo dire: Negri lo incontrate per strada, lo trovate sul territorio, nelle piazze, nei mercati, in pizzeria. Lo potete fermare, gli potete parlare, gli potete rompere le palle. Ecco, un buon sindaco è, fra le tante cose, anche questo: uno a cui puoi rompere le palle senza sentirti in colpa. 
 
Perché, se c’è qualcosa che non funziona nel nostro comune, a chi altri dovremmo rivolgerci se non al nostro sindaco?



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E.Grava