News: Primo Consiglio Comunale: Discorso di Insediamento
(Categoria: Programma)
Inviato da Simone Negri
venerdì 27 giugno 2014 - 10:26:36


primo_consiglio.jpgBuonasera ai tanti presenti. 
 
Tra di voi vedo molti volti che mi hanno accompagnato con i sorrisi, l’emozione e la gioia nel corso di una lunga campagna elettorale cominciata per me ormai 8 mesi fa, ai tempi delle primarie. 
 
Una campagna elettorale che non mi ha dato la possibilità di guardarmi indietro, di metabolizzare quanto successo, di rendermi anche conto di come nell’arco di pochi mesi è cambiata la mia vita. Di come io sono cambiato. 
 
La stagione dei sogni si è trasformata in quella delle responsabilità. Enormi. E forse la fortuna è il non avere il tempo per pensarci. Però posso garantirvi che sono molto più felice adesso, già alle prese con un numero crescente di questioni e problemi amministrativi, rispetto a qualche settimana fa, anche quando abbiamo vinto le elezioni. 
 
Ho trovato nuovi stimoli, che credo sia essenziale nella vita di ciascuno di noi. Finalmente ho potuto smettere i panni di chi per mesi non ha fatto altro che promuovere se stesso, trovando finalmente più occasioni per sentirsi utile. Ho salutato comizi, grandi ospiti e proclami ed ho potuto riabbracciare la politica, quella che già conoscevo, fatta di riflessione, confronto e scelte. 
 
A dire il vero sento la necessità di archiviare la scorsa campagna elettorale. Per quanto vincente, è stata foriera di divisioni e polemiche. Ha alimentato un clima avvelenato, una ridda di voci, di fango, di manovrine di palazzo. La mia prima preoccupazione in questi giorni è riportare la giusta serenità e quel sentimento di fiducia reciproca senza cui nessun traguardo è raggiungibile.



Sento di dover far capire che non siamo all’indomani della fine di una guerra, ma semplicemente all’inizio di una nuova stagione, di cui – me ne sono convinto – sono più uno degli interpreti, anche principali se si vuole, più che il protagonista. Il cambiamento a Cesano non è stato provocato, ma era nelle cose. Anzi, forse è arrivato pure in leggero ritardo. 
 
Come diceva Bob Kennedy, “Il cambiamento, con tutti i rischi che comporta, è la legge dell'esistenza.”. Stiamo parlando di un processo fisiologico che ritengo però vada accompagnato. 
 
Di certo - è innegabile - si è creato un vuoto che ho cercato di riempire fin da subito. Dal giorno dell’investitura ho intrapreso questa avventura da sindaco, entrando in punta di piedi nelle dinamiche comunali e affrontando, laddove ho ritenuto possibile e oggi alla mia portata, le prime decisioni. Ho compreso che soprattutto a livello della macchina comunale ci sono scelte impegnative e radicali da prendere quanto prima. 
 
Per fare ciò, però, c’è la necessità di un livello di confidenza con la materia che io oggi sinceramente non posseggo. Lo dico socraticamente e aggiungendo che l’argomento non mi spaventa, ma è uno sprone a lavorare nei primi mesi soprattutto per conoscere ed impadronirmi dei meccanismi. Per questa attività sfrutterò intensamente il periodo estivo, in modo da arrivare a settembre con la piena consapevolezza delle scelte da prendere, dopo aver anche avuto un confronto e un supporto nella fase decisionale che reputo imprescindibili. 
 
In questi mesi mi sono abituato a lavorare passo dopo passo. Lo farò anche in questa fase iniziale, consapevole di dover entrare in corsa su diversi aspetti della vita amministrativa, di dover rincorrere alcune scadenze e di dover cogliere – come è già capitato in questi giorni – alcune opportunità per il nostro comune prima che svaniscano. 
 
La filosofia dello step by step, però, assomiglia troppo a un’ottica di emergenza che non è sufficiente per ben governare il nostro ente. Auspico infatti che potendo smaltire una grande mole di lavoro proprio in questi primi mesi, si possa entrare già a partire dal prossimo anno in una fase di riflessione e programmazione che ci porti, speriamo ispirati da una visione sul lungo termine, a realizzare interventi significativi in grado di incidere significativamente sulla Cesano dei prossimi anni. 
 
Tante le idee, tante le suggestioni. 
 
Purtroppo però sappiamo di dover fare i conti con lo stesso quadro incerto e di difficoltà degli ultimi anni. E’ di ieri la notizia di un taglio ai trasferimenti di 348mila euro che addirittura si scaglierà sul bilancio già chiuso e approvato del 2013. 
 
A fronte di risorse risicate, tanto entusiasmo e tante aspettative da parte della gente. Sento enorme il macigno di questa responsabilità. Lo sento tutto. 
 
E’ da giorni che mi domando se sarò all’altezza del compito e credo che questo assillo mi accompagnerà lungo tutto il mandato. Vi assicuro che è una domanda assolutamente non retorica e che non mi pongo in cerca di risposte rassicuranti o di conforto. 
 
A latere, già da stasera voglio condividere con Voi degli stati d’animo e dei dubbi che mi accompagnano. Non si può restare indifferenti a quanto il morso della crisi abbia in questi ultimi due anni inciso sul nostro tessuto sociale. 
 
Cesano per la sua natura prettamente popolare ne manifesta i segni più evidenti e drammatici. Da quando mi sono insediato davanti al mio ufficio si svolge una processione ininterrotta di persone in difficoltà, chi per dover fronteggiare l’emergenza di uno sfratto, chi per non riuscire a pagare le più semplici utenze domestiche o peggio delle cure, chi ancora - magari da single -  non riesce a sostenere neanche i costi dell’istruzione dei figli. Tutte persone a cui oggi non so che risposte dare ma verso cui mi sento in dovere di impegnarmi per ricercare delle soluzioni, benché sappia fin d’ora che non molti saranno i casi di successo. 
 
Non si tratta solo di sensazioni, ma queste emergenze sono descritte dalle statistiche e si riflettono impietosamente, si pensi alla drammatica impennata del numero di affidi di minori, sul nostro già martoriato bilancio. 
 
Non si può restare con le mani in mano: fin da subito si rende necessario uno sforzo congiunto sul settore dei servizi sociali la cui azione va di certo potenziata ma parallelamente è necessaria una marcata rivisitazione delle politiche, affinché siano volte a esplorare nuove vie di risposta a tanti bisogni e fragilità in un’ottica spinta di collaborazione con altre realtà del territorio che già operano e con successo in quel settore. In questi termini, sarà nostra cura rafforzare i sistemi di controllo su come vengono impiegate le risorse: a maggior ragione oggi, non possiamo permetterci che ne usufruiscano persone che non ne hanno reale bisogno. 
 
Da queste verifiche capillari potremmo recuperare preziose risorse da destinare a casi ben più pressanti: a fronte di qualche furbo che gode di quanto disposto da qualche delibera caritatevole c’è sicuramente chi viene lasciato solo in uno stato di vera necessità. 
 
Non ce lo possiamo permettere e non ce lo perdoneremmo. 
 
Pensando alla macchina pubblica, uno dei miei grandi crucci è il tema dell’universalità e dell’equità delle risposte, la constatazione di quale può essere la reale copertura dei servizi erogati. Sono le amare riflessioni, ad esempio, che sviluppo osservando il grande numero degli esclusi di una graduatoria per gli asili nido. Sono conscio delle insostenibili difficoltà, ma mi voglio dar da fare per allargare le maglie e per rendere i processi di selezione più trasparenti.   
 
Quasi sotto traccia nei giorni scorsi si è chiusa l’esperienza della provincia di Milano. Questa istituzione lascerà il posto alla Città metropolitana che non ne sarà la copia ma una vera rivoluzione nel nostro modo di intendere il governo cittadino. 
 
E’ per me un onore essere il sindaco che condurrà Cesano all’interno di questa nuova grande realtà amministrativa rispetto a cui, non lo nascondo, nutro grandi speranze. C’è la possibilità di integrare i territori in un’ottica policentrica, erogare servizi più efficienti e meno costosi unendo le migliori risorse, abbattendo inutili steccati, sfruttando le economie di scala, ricercando nuove sinergie. E’ questa la via dell’innovazione ed è questo lo strumento consono per intendere la città di domani. Ci attendono nuove sfide: la realizzazione di nuovi poli tecnologici ed industriali in grado di rilanciare l’occupazione, la ricucitura urbana e sociale di molti territori, una visione più ampia della partita della tutela ambientale (pensate solo al destino del nostro parco Sud), il recupero delle aree degradate, la necessità di non ghettizzare aree consistenti della metropoli. 
 
Allo stesso tempo sarà mio compito far sì che in questa trasformazione, Cesano non diventi un quartiere della Città metropolitana ma che si presenti a questo importante appuntamento forte di un cresciuto senso di identità territoriale e con il portato di esperienze e di eccellenze che costituiscono il nostro vanto.   
 
In tutte queste sfide affascinanti non sarò solo, fortunatamente. 
 
Oltre al prezioso lavoro degli uffici, che ringrazio per l’accoglienza e la comprensione di questi primi giorni, avrò al mio fianco i 5 assessori che ho delegato e il consiglio comunale, della cui composizione (e non parlo solo della mia parte) ho già sottolineato il miglioramento qualitativo rispetto a quello uscente. Senza offesa per nessuno. 
 
Nella scelta della giunta ho imboccato fino in fondo la strada del rinnovamento, lasciando per ultime le logiche di equilibrio politico; facendo prevalere, ovviamente secondo la mia sensibilità personale non certo esente dalla possibilità di cadere in errore, competenze e potenzialità, tempo da dedicare alla causa, passione e buon ultima, assenza di incresciose situazioni di conflitto di interesse. Credo sia un atto di coerenza rispetto al chiaro mandato che mi è stato conferito dagli elettori. Si tratta evidentemente di scelte difficili, in molti casi complesse. Ho senz’altro escluso e non considerato persone valide che avrebbero meritato di entrare in questa compagine. Ho dovuto scindere, al fine di far svettare l’interesse pubblico, l’influenza dei legami affettivi dalle scelte compiute. 
 
Sono sereno per quanto fatto anche perché il lavoro svolto dalla giunta sarà continuamente vagliato da verifiche e qualora insorgessero delle difficoltà ritornerei sulle scelte compiute, arrivando a modificare la composizione della squadra. 
 
Al contempo intendo impegnarmi a valorizzare la funzione del consiglio comunale, visto troppo spesso come un orpello, se non addirittura un ostacolo, nel percorso che porta alle decisioni. Avendo svolto l’attività di consigliere negli ultimi 5 anni, mi sono reso conto che la sua funzione non è l’acritica ratifica dei provvedimenti ma che si tratta, a livello comunale, della vera sede della politica. 

Non si possono prendere decisioni rapidamente scavalcando il consiglio ma semmai migliorando il rapporto con il consiglio, lavorando ad un suo maggiore coinvolgimento, valorizzando l’importante figura dei capigruppo, esaltando il ruolo delle commissioni consiliari, sforzandosi di innalzare il livello del dibattito tra le forze politiche. In questo contesto c’è anche il delicato tema del rapporto con la minoranza che intendo coltivare, pur rispettando le prerogative di ognuno. 
 
Dovremo assumere decisioni importanti e dopo opportuno confronto, faremo tesoro delle istanze che dovessero provenire dai banchi dell’opposizione. Nel nostro piccolo, per la ristretta fetta che ci compete, vogliamo contribuire a ridare credibilità alla politica. 
 
Lo faremo rendendo molto più trasparente il lavoro della politica e della macchina comunale, sfruttando le infinite potenzialità dell’informatica e della rete; daremo conto di quanto svolto periodicamente. Individueremo inoltre percorsi volti alla partecipazione dei cittadini nelle scelte più importanti che saremo chiamati a prendere. Creeremo infine spazi per la collaborazione diretta dei cesanesi nella gestione dei beni comuni, aspetto oltre che formativo utile, viste le difficoltà legate ai bilanci. 
 
Soprattutto abbiamo sposato la sobrietà, intesa come una ridefinizione delle priorità del vivere, volta all’essenziale, che coerentemente ci deve condurre a rinunciare a quei piccoli privilegi che hanno contribuito a creare un fossato tra i cittadini e i loro rappresentanti. Al contempo siamo chiamati a uno stile di vita normale, come quello che conduce la stragrande maggioranza dei cesanesi, con cui vogliamo intessere un rapporto assolutamente paritario.



Questa news proviene da Simone Negri Sindaco di Cesano Boscone
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