News: Associazioni: i Nuovi Regolamenti
(Categoria: Cesano)
Inviato da Simone Negri
venerdì 19 febbraio 2016 - 19:52:12


 
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Nelle prossime settimane presenteremo al consiglio comunale due regolamenti, uno che disciplina l’iscrizione all’albo delle associazioni e benefit relativi, l’altro la gestione degli spazi comunali.

Si tratta di due documenti che riformano profondamente i rapporti tra l’amministrazione e le associazioni e, dal mio punto di vista, rappresentano un momento di innovazione rilevante di questo settore.

Cesano vanta l’esistenza di un capillizio associativo ricco e variegato. Senza offesa per nessuno, da questo punto di vista, ci possiamo ritenere il comune del Sud-Ovest più vivace: diverse realtà associative ricoprono funzioni vitali nel nostro contesto culturale e sociale; tutti abbiamo in mente almeno un vicino di casa che si dedica generosamente a qualche attività di volontariato. 

Per noi questa presenza è un patrimonio e al contempo siamo consapevoli anche quanto di sia fragile questo tessuto. Intervenire in questo settore è sempre delicato e bisogna procedere con attenzione. 

Ma cambiar si deve e cambiar si vuole. Altrimenti non metteremmo mano a due testi di così ampia portata. Non vogliamo destabilizzare e terremotare l’esistente ma semplicemente rinverdirlo e creare, ordinatamente, nuove possibilità. 

Le versioni precedenti di questi due regolamenti sono in vigore rispettivamente dal 2001 e dal 2002. Possiamo fare ragionamenti analoghi: in 15 anni avete idea di quante normative sono state introdotte?

In particolare negli ultimi tempi è venuto delineandosi un inquadramento dei rapporti delle realtà associative con le amministrazioni comunali che ne prevede sempre più il carattere sussidiale: in linea di massima, una giunta può riconoscere economicamente quanto svolto da una realtà del territorio qualora le attività svolte rientrino nelle funzioni e negli obiettivi dell’Amministrazione e che rispondono ad esigenze generali della comunità locale.




Tale rapporto economico, inoltre, deve esplicare chiaramente quali sono i termini del “dare e avere”, cioè bisogna comunque quantificare il ritorno per il comune delle iniziative svolte a fronte della disponibilità di contributi, mezzi e spazi, che comunque hanno un valore.

Potrei continuare a parlare del quadro generale, affondando nella discussione di queste settimane sulla gestione del patrimionio comunale romano, sulla necessità di una equa corresponsione di un affitto per le strutture pubbliche. Ma fortunatamente per noi, gli eccessi romani sono molto distanti dal nostro quotidiano.

Vediamo, nel contesto della legislazione vigente, quali sono gli obiettivi che abbiamo delineato nei nostri documenti, partendo, oggi, dal regolamento che disciplina l’iscrizione all’albo comunale.

Si tratta di un articolato ferreo nel definire dei criteri per i quali un soggetto sia individuabile come associazione senza finalità di lucro. L’iscrizione e il rinnovo, richiedono, oltre ad statuto/atto costitutivo, relazione dell’attività svolta, bilancio, la documentazione sulle caratteristiche del gruppo, da quanti soci è composto e quali sono le modalità con cui sono scelti gli organismi direttivi. In sostanza, si introduce come conditio sine qua non il presupposto dell’ordinamento interno a base democratica. Questo è fondamentale per smascherare eventuali associazioni paravento, utili a coprire operazioni personali che procedono senza nessun controllo.

Il primo step quindi è certificare l’affidalibiltà dell’interlocutore.

Una volta superato questo passaggio, intendiamo semplificare la vita alle associazioni cesanesi. Il precedente testo prevedeva che l’aggiornamento dell’albo - e quindi qualsiasi eventuale iscrizione - avvenisse ogni due anni. Nel testo che proponiamo l’aggiornamento avverrà con scadenze regolari ogni 6 mesi. Questo significa che realtà di recente formazione, magari già consolidate sul territorio, non dovranno attendere 2 anni prima di potersi proporre all’amministrazione ma basteranno 6 mesi. Inoltre daremo una grande spinta all’informatizzazione dei processi: per qualsiasi domanda si dovrà compilare un modulo unificato che in maniera guidata aiuterà il richiedente rispetto alla formulazione della proposta. Con i cambiamenti che abbiamo in mente rispetto al portale comunale, non vi nascondo l’ambizione di poter gestire il tutto tra qualche anno attraverso il portale comunale.

Diventa centrale in quest’ambito la rendicontazione di quanto fatto, qualora l’associazione richieda benefici economici (distinti in contributi, patrocini e benefici di altra natura). Ai fini dell’approvazione in giunta, come avviene anche oggi, sarà necessaria la presentazione di un preventivo di spesa. La somma, se deliberata, non verrà comunque erogata immediatamente all’associazione, ma a rendicontazione presentata all’ufficio competente
Rispetto ai termini economici, il regolamento lascia poco spazio a dubbi. Sarà infatti necessario presentare:
a) Una rendicontazione economica dell’iniziativa o dell’attività oggetto del contributo, dalla quale risultino le spese debitamente documentate e le entrate accertate;
b) dichiarazione del legale rappresentante – in forma di autocertificazione ai sensi di legge - che certifichi che le spese sostenute corrispondono a  quelle dichiarate e che gli introiti di ogni tipo compresi contributi e/o sponsorizzazioni ricevuti per l'iniziativa corrispondono alle effettive entrate;

Oltre a dover produrre copia delle pezze giustificative, verrà richiesta una dichiarazione pesante dal punto di vista giuridico al legale rappresentante: si tratta di denaro pubblico. Vista la sacralità delle risorse della comunità, l’amministrazione esige che i soldi vengano impiegati correttamente e che qualsiasi forma di nero venga eradicata. Su questo non c’è spazio per interpretazioni di sorta.

In più si introduce un nuovo concetto che vale la pena di meglio chiarire. Viene specificato che possono essere sostenute mediante contributo le iniziative per il cui svolgimento l’importo erogato copra al massimo il 95% dei costi. Attraverso questa norma, che a prima lettura può sembrare forse lassa, si introduce il principio che deve essere quantificabile l’apporto, pur minimo, dell’associazione all’iniziativa che non deve quindi essere completamente in carico all’amministrazione. Inoltre tra le spese per cui si richiede il contributo economico non possono essere considerate le risorse strumentali e umane di cui già il gruppo dispone (lavoro degli associati, impianti audio/video etc) nonché le spese di rappresentanza.

Il salto di qualità che verrà richiesto alle associazioni è soprattutto quello della progettualità: l’idea di presentare eventi strutturati, magari in collaborazione con altre realtà, che si inseriscano in un calendario su cui l’amministrazione torna ad avere un ruolo di regia. Nulla di blindato, ma per questo, il regolamento prevede che almeno ogni 3 mesi venga riunita la consulta delle associazioni iscritte all’albo, in presenza dell’assessore di riferimento, e che insieme si costruisca l’offerta di attività ed eventi. Questa opera sarebbe utile per evitare che eventi di portata possano essere mal distribuiti durante l’anno: dobbiamo evitare quelle fastidiose sovrapposizioni… Ovviamente i momenti di incontro della consulta possono essere l’occasione per avanzare proposte e suggerimenti riguardo il mondo associativo.

Siccome è la giunta comunale a doversi esprimere in merito alla concessione di vantaggi economici, abbiamo deciso che per una questione di opportunità, sono escluse dall’elenco delle realtà finanziabili tutte quelle associazioni che abbiano nel proprio direttivo parenti di sindaco e assessori fino al quarto grado. In questi giorni si è aperto un dibattito sull’eventualità di estendere tale norma anche ai parenti dei consiglieri comunali.
Innanzitutto va sottolineato che la formula individuata è già una preclusione di portata notevole: che io ne sappia, nessun comune a guida grillina ha un regolamento così restrittivo, neanche Parma per dire. Va ricordato che al consiglio comunale non sono sottoposte votazioni relative alla concessione di contributi alle singole realtà associative, ma compito del massimo organismo di rappresentanza comunale è esprimersi sul bilancio, che per definizione è composto di macroaggregati di spesa.
Inoltre il punto centrale è che non può sussistere nessuna forma di conflitto di interesse: per come vengono definite le associazioni senza fine di lucro, la loro opera non può essere intesa come a favore di qualcuno, ma della comunità. In altri termini, se un’associazione passa il vaglio dei paletti di cui scrivevo sopra, l’eventuale parente non può che essere un volontario che presta un’opera di interesse per Cesano Boscone. Non dimentichiamoci mai, inoltre, che parliamo di soggetti giuridici diversi. Che conflitto di interessi ci può essere nel caso in cui l’amministrazione conceda un contributo di 500 euro a un’associazione che tiene un corso di italiano per stranieri finalizzati all’acquisto di libri qualora fosse presente nel direttivo la sorella piuttosto che un cugino di un consigliere comunale? Di cosa stiamo parlando?
E poi, dal mio punto di vista, sono importanti le regole - altrimenti non cambieremmo dei regolamenti - ma conta ancora di più lo spirito con cui si conducono le cose. Mi folgorò a suo tempo una battuta di Luttazzi: L’illusione alimentata da Grillo è che una legge possa risolvere la pochezza umana. Ecco, anche io la penso così.

Siccome siamo a conoscenza di quanto questi cambiamenti incideranno sul mondo associativo, abbiamo deciso di discutere le finalità dei due testi in un’assemblea pubblica alla presenza dei diversi gruppi presenti a Cesano. Tale serata si è tenuta ieri, 18 febbraio, e benché fosse palpabile un po’ di preoccupazione - soprattutto per gli spazi, di cui vi parlerò in un successivo articolo - si è rivelata un momento di partecipazione molto prezioso. Alla fine molti dei presenti hanno dichiarato di essere d’accordo con le nuove modalità di gestione. Più di qualcuno si è reso conto del grande sforzo sotteso dai due testi e dal lavoro che vedrà impegnata l’amministrazione nei prossimi mesi. Inoltre, ne è sortita una proposta che reputo sensata: molto si chiede nel rapporto alle associazioni, ma nulla al momento si scrive relativamente all’individuazione delle tempistiche nelle quali gli uffici comunali coinvolti devono delle risposte alle realtà del territorio. Benchè la questione non sia di così facile soluzione, ne condivido lo spirito e in questi giorni lavoreremo a un auto-emendamento da presentare prima dell’approvazione dei due regolamenti.




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