News: L‘Emporio della Solidarietà: #PrimagliItaliani, volendo aiutare tutti
(Categoria: Cesano)
Inviato da Simone Negri
mercoledì 05 settembre 2018 - 10:54:48


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Periodicamente vengo raggiunto da messaggi Whatsapp del Signor Enzo, il capo dei volontari che gestisce L’Emporio della Solidarietà di Cesano. La struttura, che ormai da 3 anni ha una convenzione in essere con il nostro comune, ci relaziona periodicamente sull’andamento del “supermercato che lavora per chiudere” ma, oltre a questo, al Sign. Enzo che ha il dono del puntiglio e dell’organizzazione, piace inviarmi via whatsapp i dati dell’attività piuttosto frequentemente e ogni volta sono particolarmente significativi.

Non puoi mai dirti soddisfatto delle comunicazioni dell’Emporio: più gente va lì a fare la spesa (gratis, pur con un meccanismo di punti per dare valore alle cose), più significa che ce n’è bisogno. Dall’altro lato pensi che alla fine però è un presidio, esiste chi aiuta in modo strutturato queste persone, settimanalmente.

La verità è che forse quello che dà più fastidio - parlo per me - è guardare in faccia la povertà. Non solo sapere che c’è ma vedersela di fronte.



Quando un’attività così benemerita viene avviata c’è sempre qualche perplessità sulla capacità, che spesso dipende dall’organizzazione prima ancora che dalla buona volontà, di durare nel tempo. Ricevere merci continuamente, gestire il magazzino, sostenere le tante spese che ci sono, soddisfare settimanalmente la clientela, aprire a nuovi prodotti, trovare qualche finanziamento e volontari che diano una mano… non è per niente facile. Però c’è un piccolo motore che va, che continua a girare. Sottovoce, senza rombi e slogan. E senza chiedere niente a nessuno. Periodicamente c’è anche una raccolta di generi alimentari, per noi fuori dal Simply e dall’Auchan, al fine di ricordare a tutti che l’Emporio prosegue nella sua missione.

Non ha bisogno di manifesti. E neanche di essere strumentalizzato politicamente. Ma sentire attaccare realtà straordinarie come la Caritas per la sua attenzione - anche - ai migranti, oltre a tutto ciò che già fanno, è per me inaccettabile. E siccome si può sbugiardare veramente con un briciolo di ciò che rendono alle comunità, credo valga la pena parlarne.

Presso la sede cesanese in via dei Salici in Quartier Giardino si recano 1080 famiglie, per un totale di 2843 persone (di cui 284 sono bambini di età inferiore ai 36 mesi). Questo numero, nonostante vi siano stati tagli ai finanziamenti per l’acquisto dei prodotti, è cresciuto linearmente negli anni, segno che, a fronte del continuo arrivo di nuove richieste, sono aumentati lo sforzo diretto e la capacità di rispondere a questi poveri.

Il club #PrimagliItaliani obietterà che sicuramente siamo di fronte a un’attività rivolta prevalentemente ai migranti. Non è così. Ben il 45% delle tessere (495) è intestato a cittadini italiani. Seguono le altre nazionalità, con al secondo posto, assai distaccata quella marocchina con 100 tessere. E’ impressionante che siano addirittura 48, le nazioni di provenienza delle persone assistite. E tra questi non trovano spazio solo paesi in via di sviluppo: colpisce che vi siano cittadini francesi, inglesi, tedeschi, croati e addirittura svizzeri. 

Tra i comuni, come intuibile, è Cesano ad avere il maggior numero di tesserati, 424 - 39,26% del totale, per un totale di 1053 persone. EH!?! Facendo un rapidissimo conto, significa che 4,5 cesanesi su 100 si recano all’Emporio per fare la spesa. E’ vero che non necessariamente parliamo di povertà assoluta, ma di certo siamo di fronte a nuclei familiari in grosse difficoltà economiche e di questo, noi, non dobbiamo dimenticarcene. A dire il vero il nostro comune (come Trezzano sul Naviglio) ha attivato una convenzione per permettere a diversi assistiti di approvigionarsi proprio in questa realtà dei generi di prima necessità di cui si può sempre avere bisogno (139 tessere su 424). Dopo di noi, ci sono abitanti del comune di Corsico, con ben il 20% delle tessere rilasciate direttamente dalle Caritas.

Non credo serva aggiungere altro. Ma è giusto parlare dell’Emporio e di tutte quelle realtà che quotidianamente, nel silenzio dei giornali, si prodigano per chi ha meno. Loro ci sono e non meritano certo di essere attaccati da pantofolai della rete che, davanti a un PC o uno smartphone, senza mai aver svolto nessuna attività di valore sociale nella vita, si permettono di giudicare e di fare la morale a persone che hanno donato la loro vita agli altri (pure italiani).

Siccome si fa del bene a tutti, se questa attenzione al sociale è vera e non è solo un inno all’egoismo, una realtà così dovrebbe diventare un patrimonio che sta a cuore a tutti. Per questo motivo colgo l’occasione di invitare, soprattutto gli strenui difensori del primatismo bianco ed italico a sostenere l’Emporio della Solidarietà (e altre attività similari, vedi il Banco Alimentare), o attraverso una piccola donazione, oppure partecipando - anche come volontario - alle spese solidali (la prossima dovrebbe tenersi ad ottobre).




Questa news proviene da Simone Negri Sindaco di Cesano Boscone
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