News: Discorso 2 giugno 2019
(Categoria: Cesano)
Inviato da Simone Negri
domenica 02 giugno 2019 - 15:17:10


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Un caloroso benvenuto alle Autorità Civili, Religiose e Militari intervenute. Un grazie ai ragazzi dell’orchestra Alessandrini che ci aiutano a impreziosire questa cerimonia e ci confermano quanto sia importante il coinvolgimento delle nostre scuole per mantenere vivo il messaggio ed il significato di queste ricorrenze. Queste occasioni ci richiamano alle responsabilità che ne derivano. A noi chiamati a rappresentare il popolo nelle Istituzioni come a ciascun cittadino.

Ben ri-trovati a tutti!

Il 2 giugno 1946 l’Italia scelse la Repubblica, completando così, dopo ben due guerre mondiali e una feroce dittatura, il sogno che guidò tanti patrioti nel tortuoso cammino per l’Unità Nazionale. Quelli che dovettero adeguarsi a una Repubblica nata monarchica, per via dei rapporti di forza, della difficile convivenza con lo Stato Pontificio, per la necessità di organizzare un inedito governo di una Nazione tanto sognata quanto a sua volta inedita, con ampie zone del Paese nel disordine e difficilmente controllabili, assetti economici e sociali da reinventare.



Il 2 giugno gli italiani votarono anche per l’elezione dei componenti Assemblea Costituente, scegliendo quindi saggiamente non solo quale forma dare allo Stato, ma anche quella squadra che dall’incontro di culture politiche diverse ci donò la Costituzione. Non un gruppo di tecnici. Non un gruppo di saggi scelti in funzione delle proprie competenze. Ma 556 deputati eletti direttamente dal popolo che oltre al testo della Carta, votarono la fiducia ai primi delicati governi e ratificarono i Trattati di Pace di Parigi.

Fu una data storica anche per la possibilità che venne data per la prima volta alle donne di votare. Anche rispetto a ciò, siamo di fronte a un processo teorizzato nel Risorgimento che giungeva a compimento dopo il ventennio fascista che aveva contrastato l’emancipazione femminile e ridotto la donna a “moglie e madre prolifica”.

Non fu una concessione, ma una loro conquista. Gli anni terribili della guerra furono un periodo di grande protagonismo femminile: nella sostituzione degli uomini nelle attività produttive, nella partecipazione alla Resistenza e alla lotta di Liberazione.

Il 2 giugno quindi non è solo la Festa della Repubblica, ma un simbolo di libertà, di riscatto, di progressi civili e politiche. O forse è la festa della Repubblica proprio perché insieme ad una nuova organizzazione dello Stato, i cittadini hanno potuto contare su un fecondo periodo di diritti, di benessere, di libertà che proprio attraverso quel voto si stagliava all’orizzonte.

C’è una coincidenza che voglio ricordare oggi. O almeno, penso che lo sia, non avendo capito se sulla scelta della data abbia influito o meno. Il 2 giugno è anche l’anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi. Al netto del revisionismo di questi anni, spesso sospinto da interessi di parte, siamo di fronte all’immagine più forte e popolare del Risorgimento. Il condottiero, l’Eroe, l’Anima di quel movimento. Il Carisma. Nell’uomo convivevano l’orgoglio di chi voleva l’Italia unita nel campo di battaglia e la sua visione internazionalista, in lotta per i  popoli oppressi. 

Sembriamo vivere un tempo in cui non vi sia alternativa tra una globalizzazione melensa e omologante, cui paiono condannati i movimenti progressisti, e il crescendo di sovranismi, in cui l’identità di un popolo è più un fattore di conflitto ed avversione verso il diverso e qualsiasi entità si trovi oltre i confini, siano essi gli altri stati o gli organismi internazionali.

Forse è tempo di reimpossessarsi della nostra storia nazionale, attraverso una rivalutazione del Risorgimento e di figure come quella dell’“Eroe dei due Mondi” di cui l’allora Presidente Ciampi lodò “il messaggio di un patriottismo aperto, in una prospettiva universale di conquista dei diritti civili e della democrazia.”

Manca oggi la consapevolezza di quale ruolo possa giocare l'Italia nel mondo, quale può essere il suo messaggio, ragionare su come l'Italia deve stare in seno all'Unione Europea e con quali valori debba contribuire alla costruzione del processo di integrazione. Siamo il Paese al centro del Mediterraneo e questa nostra mirabile posizione non deve essere ridotta al contrasto delle navi di disperati in arrivo dall’Africa. Alziamo lo sguardo!

Nel mondo c'è tanto di italiano. E proprio l’Italia esonda dai suoi confini. Nella cultura, nel cibo, nella ricerca, nella tecnologia, nello stile. Nei tanti emigranti che sono i nostri primi ambasciatori ad ogni latitudine. Ciò che rappresentiamo va ben oltre i tanti zeri del nostro debito pubblico ed ha un segno ampiamente positivo, per l’influenza - globale - che abbiamo esercitato e ancora esercitiamo. 

L’Italia è un modo di vivere. 

Un cartello di questo parco, “I Giardini della Costituzione”, riprende un passaggio della nostra Carta, l’articolo 3, che fa riferimento a “il pieno sviluppo della persona umana”. 

L’essere una civiltà fondata sull’Uomo è il nostro vero tratto identitario. In quelle poche parole c’è tutto l’essere italiani. E di questo dobbiamo farne orgoglio!

W la Repubblica!
Buon 2 giugno!
W l’Italia!




Questa news proviene da Simone Negri Sindaco di Cesano Boscone
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