News: Sfruttare la Commissione Mensa per Migliorare Insieme la Refezione Scolastica
(Categoria: Cesano)
Inviato da Simone Negri
giovedì 18 febbraio 2021 - 19:59:15


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Periodicamente un sindaco sa che esplode qualche polemica sulla refezione scolastica. Diversamente dal primo mandato in cui al centro in particolare c’è stata la presenza di presunti "oggetti estranei" nei piatti, ora si fa riferimento al tema più generico della qualità nel complesso contesto della pandemia (e delle tante restrizioni). 

Critiche, lamentele e suggerimenti ci sono e ci saranno sempre (e sempre verranno ascoltate).

Non mi piace però la piega che sta assumendo la discussione, nel senso che, come sempre, credo di “essere il miglior interprete del mio pensiero” e vi invito pertanto a valutare le mie dichiarazioni - e quelle dei miei assessori - direttamente dai nostri scritti o da ciò che diffondiamo dai canali ufficiali. Non certo da presunti virgolettati su grafiche di avversari politici nè da sbrigativi articoli il cui unico scopo è sollevare polveroni (se non sostenere posizioni di parte).

Con un po’ di esperienza in più - ne ho vista qualcuna in questi anni - ci tengo ad intervenire direttamente nel dibattito di queste ore. 

Va detto che nella preparazione di circa 1.500 pasti al giorno da distribuire su più strutture, può capitare che si verifichi qualche inconveniente. Anzi capita. Nessuno lo nega e da quando c'è questo servizio a Cesano - come in tutti i comuni - arrivano segnalazioni e lamentele. Su numeri rilevanti è fisiologico. 

Il discrimine è capire quando le segnalazioni indicano una situazione tutto sommato fisiologica e quando invece deve scattare una reale preoccupazione. Anche durante la pandemia.



Rispetto al servizio dello scorso anno, giudicato da più parti ampiamente soddisfacente, dobbiamo tener conto della grande variabile del Covid-19 e delle relative prescrizioni che hanno sconvolto le procedure, dall'obbligo di più turni, le tante pulizie, l'interazione con le insegnanti e il personale fino alle modalità con cui aggiungere il formaggio sulla pasta. È innegabile che questo aggravio - invito tutti anche a tener conto degli sforzi del personale, soprattutto rispetto ai tempi - incida pure sul concetto complessivo della qualità.

Nonostante l'impegno di tutti, i piatti e i pranzi dei bambini del pre-Covid non sono paragonabili a quelli odierni. Questa è una verità con cui dobbiamo fare i conti. Cosiccome, per estremizzare, la migliore pizza della zona non sarà mai accostabile a quella preparata dal ristoranza “O’ Sfizio” a Napoli.

Sul concetto di qualità dobbiamo però intenderci. 

Innanzitutto i menu, che spesso sono la causa della scarsa appetibilità da parte dei bambini, sono in gran parte dettati da disciplinari dell'ATS che recepiscono norme di sana e corretta alimentazione di cui obbligatoriamente dobbiamo tener conto. Capita perciò che lo scarso successo di un piatto non sia legato a come è preparato ma allo scarso amore - comprensibile - da parte dei bambini per tutta una serie di componenti, verdure in particolare.

Il concetto di qualità rischia peraltro di essere effimero. Pensandoci, possiamo riferirci almeno a 5 livelli di qualità:
  • gli ingredienti e la loro conservazione
  • le modalità di preparazione
  • gli abbinamenti
  • Il pasto dopo il trasporto e i turni
  • il gradimento dei bambini, singoli vs complessivo
Su alcuni di questi livelli possiamo individuare criteri oggettivi e relative modalità operative di controllo. 

Rispetto al gradimento dei bambini, salvo problematiche e bisogni particolari, possiamo ragionare solo in modo complessivo perchè diversamente rischiamo di scadere nella categoria del gusto, che notoriamente "disputandum non est".

Come amministrazione, abbiamo bisogno di criteri affidabili, di insieme, e in tal senso gli strumenti individuati sono il tecnologo alimentare e la commissione mensa. Pur ascoltando e tenendo in considerazione le singole comunicazioni dei genitori, non possiamo muoverci sul “si dice”.

Venendo all'ultimo periodo, il tecnologo alimentare nei suoi controlli non ha ravvisato particolari situazioni di crisi e ci ha confermato che il quadro è del tutto simile a quanto avviene in tutti gli altri comuni.

Analogamente, nella commissione mensa, riunitasi il 27 gennaio scorso, complessivamente non sono emersi particolari problemi. In tale occasione le insegnanti referenti di plesso hanno precisato di non aver rilevato significative criticità. Invece, di fronte alle segnalazioni preoccupanti di uno dei commissari (“poca appetibilità dei pasti, porzioni piccole, pasti freddi, il digiuno dei bambini”), l’insegnante di riferimento del plesso ha dichiarato di non aver raccolto dalle colleghe che quotidianamente mangiano in mensa nulla di così evidente. Si è deciso però di non lasciar cadere nel vuoto tale allarme e si è effettuato un sopralluogo: “il menù è stato abbastanza apprezzato (risotto con zucca e bocconcini di tacchino gratinati), la maggior parte dei bambini ha mangiato tutto”.

Le commissioni non sono il luogo dell’avallo indiscriminato: i referenti sono indipendenti (i genitori vengono infatti eletti dai genitori, mentre le insegnanti vengono scelte all’interno dei plessi). Anzi, sono molteplici le critiche e insieme si cerca di apportare cambiamenti che possano migliorare la qualità complessiva. In particolare è emerso che per le operatrici spesso è difficile, visti i tempi e le modalità di azione, quantificare correttamente le porzioni (il tecnologo notava che nelle gastronorm rimanevano insoliti avanzi di portate), che qualche settimana fa si è verificato un problema rispetto alla corretta quantificazione del pane. Tutti problemi reali e a cui porre rimedio. Contestualmente però non si può far notare che ci sono delle giustificazioni da parte dell’azienda che a mio modo di sentire vanno considerati: soprattutto nel primo periodo c’è stato un rilevante calo di presenze in refezione rispetto allo scorso anno (non voglio rimestare la vicenda) e, più recentemente, per via del Covid si è determinato un numero altalenante di presenze per via delle quarantene delle classi (e delle relative comunicazioni) che ha causato difficoltà quotidiane a tarare l’approvvigionamento.

Ci tengo a rimarcare un aspetto.
 
Invito tutti i genitori a fare affidamento, per qualsiasi segnalazione puntuale relativa alla refezione, al nostro ufficio scuola e alla commissione mensa, che è composta da loro rappresentanti.

Gli strumenti ci sono (a differenza di altri comuni). Vanno sostenuti ed utilizzati. Non ne servono altri.

I problemi si risolvono con metodo: una segnalazione abbandonata ai post su facebook, o buttata nelle fauci di certa politica, si perde e non porta a nulla.

Certo, mi si fa notare che per via delle restrizioni del Covid ai genitori quest’anno è impedito di entrare in mensa. Vero, ma da un lato ci sono le insegnanti, dall’altro c’è la possibilità di recarsi presso il centro cottura e di assaggiare lì cosa nell’arco di pochi minuti mangeranno i bambini. Invito tutti i commissari a farlo.

Quanto riportato rispetto alla commissione mensa del 27/1 è stata da me desunto dal verbale che verrà pubblicato nelle prossime ore.



Questa news proviene da Simone Negri Sindaco di Cesano Boscone
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