Ogni volta che sento parlare di Berlusconi mi rendo conto che ormai chiunque, nel trattare le vicende che lo riguardano, fa prevalere quell'aurea comica e carnevalesca che lo circonda. Non per niente non riesco ad aprire Facebook senza ridere nel leggere cosa scrive qualche amico cesanese sul caso.

 

Con lo stesso spirito apprendo della notizia del suo arrivo all'Istituto Sacra Famiglia per scontare la pena.

 

E' la notizia del giorno e non ho resistito dal commentarla. Dopodiché tornerò ad occuparmi di altro, ossia i temi della campagna elettorale per le amministrative, dall'adesione di Cesano alla Città Metropolitana agli affitti.

 

Perdonatemi quindi questo breve excursus, ma non ho resistito.

 

Me lo immagino a scontare la sua condanna - 7 giorni effettivi in 10 mesi e mezzo, poca roba - a raccontare barzellette su Rosi Bindi, D'Alema e i giudici comunisti (il meglio del suo repertorio) in mezzo agli anziani del reparto San Pietro. 

 

Anche se mi piacerebbe vederlo con Apicella (perché non hanno condannato anche lui alla stessa pena???), piede appoggiato sulla sedia e vestaglia bianca mentre intona "Que reste-t-il?" di Charles Trenet. Sono sicuro che sul passaggio "de-ma-genesss" si scatenerebbe l'irresistibile sorriso da ganassa brianzolo che conquisterebbe tutte le signore ricoverate.

 

Chissà che alla fine l'esperienza in Sacra Famiglia - per il poco che ci verrà ripeto - non riesca a riconciliarlo con ritmi di vita meno frenetici, ad allontanarlo dal cellulare e dalle pressioni, a fargli trascorrere, in definitiva, qualche ora da vero anziano quale è.

 

In tutto ciò, prima di smascherare tutta la mia indifferenza per questo nuovo ospite occasionale della Sacra Famiglia, il mio pensiero va proprio all'Istituto. 

 

Mi auguro che tutta la pubblicità di questi giorni serva proprio a far lievitare le donazioni di tanti che scoprono attraverso i media l'importante opera che svolge nell'area milanese (lambendo addirittura ad Arcore).