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lunedì 22 febbraio 2016 - 00:40:45

Associazioni e... Spazi



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Importanti novità per il mondo associativo arrivano anche dal regolamento che disciplina la fruizione degli spazi comunali.

Il testo in realtà è stato disposto per mettere ordine rispetto alla gestione di gran parte del patrimonio comunale, con l’eccezione delle strutture ad uso sportivo che, essendo regolate da una peculiare normativa, necessitano di un approfondimento ulteriore (che probabilmente condurremo più avanti).

Per quanto riguarda le associazioni, tale regolamento permetterà in particolare di attribuire nuove sedi togliendo la giunta dall’imbarazzo della massima arbitrarietà esistente oggi. Riteniamo cioè necessario dettare dei criteri che incanalino il percorso di assegnazione degli spazi per garantire trasparenza nelle scelte.

Diversamente dal passato, una volta individuate le sale da mettere a disposizione delle varie realtà locali, si avvierà una procedura ad evidenza pubblica. Un bando.

L’idea di fondo è allineare le scadenze di tutte le convenzioni in modo tale che nel prossimo futuro l’amministrazione possa rimettere in gioco contemporaneamente tutti gli spazi. La gestione simultanea del processo di assegnazione ne garantisce uniformità e la visione d’insieme, in un quadro non frammentario. Il regolamento disciplina anche delle priorità e dei criteri da recepire nel bando. Prima di tutti, devono essere soddisfatte le esigenze di enti morali, di associazioni riconosciute a livello nazionale e dei comitati di quartiere, qualora questi siano in grado di dimostrare di essere stati punto di riferimento per le specifiche aree su cui insistono. Tra i diversi criteri individuati, alcuni aspetti legati alla composizione dell’associazione (attività svolta, numero di soci, soci cesanesi, il programma delle attività) e un nuovo elemento: la disponibilità di condividere la sede con altre realtà associative. Questo aspetto, che risponde certamente a logiche di buona gestione ed efficienza, vuole anche essere da stimolo per spronare a creare nuove sinergie sul territorio.

Allo stesso tempo, riprendendo un elemento della finanziaria del 1993 “l'uso di beni pubblici può essere consentito ad associazioni e organizzazioni di dipendenti pubblici, se previsto dalla legge, solo previa corresponsione di un canone determinato sulla base dei valori di mercato”, sottolineato via via con sempre più forza negli ultimi anni, si ribadisce il presupposto che il comune debba richiedere un affitto. Tale canone deve essere calcolato sulla base dei valori di mercato.

Alla luce del valore che viene riconosciuto dall’amministrazione all’associazione, possono essere decisi riduzioni e abbattimenti. Questa decisione va motivata alla luce di ciò di cui la realtà si occupa, di quanto tale attività sia sussidiale rispetto ai fini istituzionali così come la disponibilità della stessa a partecipare a progetti promossi dall’amministrazione stessa (su questo tornerò nei prossimi giorni…). 

L’importante è che siano fatti salvi due presupposti:
  • si tratta di strutture pubbliche, di proprietà del comune
  • la regola prevede il pagamento di un canone. Da lì si parte.
Una volta assegnato lo spazio e calcolato il canone di mercato, ogni eventuale riduzione dell’affitto deve essere debitamente motivata. Questa è trasparenza.

Nella foto dell'articolo ho volutamente inserito un momento della recente inaugurazione della nuova casa della Protezione Civile in via Kennedy. Ci tengo a precisare che solo per questo corpo è stata fatta un'eccezione rispetto al bando, trattandosi, come immagino sappiate, di un'articolazione della macchina comunale più che di un'associazione vera e propria. Mi sembrava comunque giusto dirvelo.



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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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