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lunedì 26 ottobre 2015 - 17:45:23

Rispetto alla smisurata eco della vicenda palazzetto



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Mi preme esprimere la mia posizione sulle vicende, apparentemente marginali, che si trascinano da qualche mese relativamente al contesto sportivo cesanese.
Serve fare chiarezza affinché si possa proseguire la proficua collaborazione con le realtà del territorio e dare ancora maggior forza al lavoro che l’amministrazione sta conducendo in questo rilevante settore.

Partiamo da qua.

In poco più di un anno, lo sport cesanese ha assistito a un numero rilevante di interventi. Ne cito alcuni.

Abbiamo sostenuto la valenza sociale dello sport, introducendo un contributo non più a pioggia ma solo a quelle associazioni sportive in grado di fornire un’offerta sostenibile da tutte le tasche. In tal senso, meritoriamente, le due polisportive SGB e San Giustino l’hanno fatta da padrone.

Abbiamo messo mano alla tanto auspicata riduzione delle tariffe delle palestre comunali riducendole mediamente del 40% ed aprendo anche alla gestione diretta delle stesse (includendo pulizie e apertura/chiusura) con tanto di ulteriore risparmio da parte delle società.

Nel corso dell’estate, sono state completamente ristrutturate le tre palestre dell’istituto “Alessandrini” di via Bramante, dove, oltre a poter giocare su “tavole da biliardo” dopo anni ci sono spogliatoi rinnovati e dignitosi con la possibilità di farsi la doccia. Abbiamo adeguato la palestra della scuola Monaca alla pratica della pallavolo.

Il Campo sportivo Cereda è stato assegnato secondo bando e richiedendo la corresponsione di un canone (prima non era così). Il bando è stato vinto da una realtà emergente, Idrostar, e l’amministrazione ha ripreso ad investire sulla struttura: si è proceduto alla lavorazione profonda del campo centrale, è stato predisposto un nuovo sistema di irrigazione, è stata sistemata la caldaia della tensiostruttura, verranno installati dei pannelli solari sugli spogliatoi. Infine è stato ripristinato il sistema di illuminazione dopo il furto che abbiamo subito nel corso dell’estate.

Credendo anche alla necessità di promuovere la pratica sportiva, è stato dato il via a C’èSport, un weekend di divertimento, che ha trasformato il parco Pertini in una vera e propria vetrina per le società cesanesi.

C’è un assessore allo sport che, grazie anche alla rinnovata consulta che riunisce periodicamente i principali attori del territorio, costituisce un riferimento. Non è elemento da poco, soprattutto da un paragone con il passato recente.

Infine c’è un nuovo progetto, l’ASD Cesano Boscone Basket, che ha già raccolto un numero cospicuo di adesioni, che è destinato a far crescere il movimento nei prossimi anni e che ha lanciato un interessante progetto di avvicinamento sulle scuole elementari. A breve sarà una nuova eccellenza sportiva.

E qui, per certi versi inspiegabilmente, partono le note dolenti.

L’assegnazione del palazzetto alla nascente società ha destato le critiche delle polisportive SGB e San Giustino. Si tratta di scelte e come tutte le scelte sono criticabili. Non ho nulla da obiettare rispetto a questo. Certo, far passare quanto successo, dopo un mese e mezzo di trattative per riuscire a coinvolgere la San Giovanni Battista nel nascente progetto, come una manifestazione della neo inquisizione laicista (cit.) mi desta qualche perplessità, ma son punti di vista.

Diverso il discorso rispetto a quanto è successo in occorrenza dell’ultimo consiglio comunale (13 ottobre scorso). 

In quell’occasione si è discussa un’interrogazione del consigliere Cella (CesanoCambia) proprio sul palazzetto. Va detto che il protocollo è di mesi fa e che è stata discussa solo ad ottobre per l’alta mole di interrogazioni/interpellanze/mozioni che riceviamo dalla minoranza. Anche su questo nulla da eccepire: ci sta che un consigliere voglia capire la ratio delle scelte dell’amministrazione.

Nello stesso giorno tutti i capigruppi consiliari si sono visti recapitare una mail da parte dei presidenti di SGB e San Giustino in cui unitamente alla critica sulla scelta di assegnare il palazzetto alla nuova società, alla giunta veniva intimato di sciogliere la convenzione in quanto illegittima secondo il regolamento comunale sulle associazioni.

Tra le righe inoltre v’erano passaggi quali

“…questo movimento è stato giudicato insufficiente in nome di un progetto elaborato a priori e suggerito dall’esterno all’Amministrazione comunale, e questo a noi sembra una palese ingerenza nel settore sportivo locale da parte della politica…” 

La presunta irregolarità nell’assegnazione veniva così motivata:

Nel Regolamento disciplinante la concessione in uso di locali e spazi comunali iscritti al patrimonio del Comune (delibera del consiglio comunale n°54 del 25/11/2002) si dice che il requisito previo per qualsiasi concessione e convenzione per l’uso di spazi comunali, fatto salvo bandi pubblici a cui i soggetti secondo le normative dello Stato possono partecipare con pari opportunità, sia: (art. 1) “l’iscrizione all’Albo delle Associazioni locali”.

pertanto la missiva si concludeva così:

In sostanza, questa situazione si potrebbe sanare, a patto di riconoscere gli errori commessi e di restituire il rispetto delle norme regolamentanti e soprattutto dell’associazionismo locale…”.

Peccato che il regolamento citato reciti

ART.1
Oggetto del presente Regolamento è la disciplina della concessione in uso degli spazi e dei locali appartenenti al patrimonio disponibile ed indisponibile del Comune di Cesano Boscone, escluso le abitazioni civili, box, gli edifici per attività istituzionali, strutture sportive e locali che per loro caratteristiche e funzionalità l’Amministrazione Comunale decidesse di affidare in convenzioni.

e

ART. 2
La concessione di locali e degli spazi di cui al precedente Art. 1 è disposta dall’ufficio competente in base alle seguenti priorità:
a) Partiti Politici che svolgono l’attività sul territorio e che siano rappresentati a livello nazionale e/o regionale;
b) Associazioni o Organismi richiedenti di cui all’art. 1 con area d’intervento a livello sovranazionale e/o nazionale e/o regionale;
c) Associazioni e Organismi richiedenti (con esclusione di coloro che svolgono attività sportive) con area d’intervento sovracomunale e/o comunale iscritte nell’Albo delle Associazioni tenuto dal Comune;
 
Se ne deduce quindi che non solo le strutture sportive non rientrano nell’oggetto del regolamento ma che addirittura quest’ultimo nulla definisce sulle associazioni sportive (!).

Mi duole dirlo ma si tratta di un’uscita infelice per i presidenti delle due polisportive.

Si è dato dell’atto irregolare a una convenzione firmata con una società terza, mettendo così in dubbio la liceità e la bontà dell’azione amministrativa. Si è detto che tale operazione “ci sarebbe stata suggerita dall’esterno” come a sottintendere che chissà quali interessi e connivenze girino dietro alla nuova società di basket che, è bene ricordarlo, è senza scopo di lucro e ha costi di iscrizione in linea con quelli delle due polisportive. Si è citato un regolamento erroneamente. e, buon ultimo, il giorno del consiglio comunale si è verificato un tentativo di ingerenza rispetto a dei processi istituzionali da parte di due soggetti comunque coinvolti nella vicenda.

Le critiche possono far crescere, la polemica è tollerata. Ma l’ingerenza e le accuse infondate sono da respingere con fermezza e fino in fondo.

Per questo già in consiglio comunale ho chiesto le scuse pubbliche.

Non è un vezzo narcisistico. Ma questione di rispetto per un’amministrazione indicata con il voto dai cittadini che ha assunto una decisione legittima e che non merita di dover schivare il fango. Si tratta di due persone intelligenti. Capita di sbagliare, l'importante è riconoscere i propri errori e scusarsi.

Si tratta di un rapporto non solo civile e tra persone che si conoscono ma ci son di mezzo le istituzioni che, per quanto locali, vantano una loro sacralità.

In più, non si può dire che l’operazione sia stata nebulosa. Tutti ne sono stati a conoscenza nelle diverse fasi. A tutti ho spiegato come erano andate le cose. Il dialogo non è mai mancato, nè prima nè dopo. Semmai non è stata condivisa una scelta. Ma dire che sarebbe stata suggerita dall’esterno è lesivo della nostra integrità e delle nostre capacità.

Siamo giovani. Siamo disponibili. Rintracciabili, si sa dove trovarci. Parliamo con tutti. Ma questo non può in alcun modo diventare una debolezza. Sappiamo cosa stiamo facendo e di quali strumenti disponiamo. Sappiamo assumere decisioni non semplici e poi sostenerne la bontà, come in questo caso.




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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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