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lunedì 28 dicembre 2015 - 18:46:53

Un Paio di Riflessioni sul Blocco del Traffico



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Tra i diversi commenti che ho trovato al post sulla mia pagina Facebook, vorrei fare una riflessione partendo da quanto postatomi da “MO RO” che riporto integralmente.

RIFLESSIONI SULL'INQUINAMENTO
Gentile sindaco, il problema inquinamento e` certamente difficile da affrontare. E di (pressoche`) impossibile soluzione immediata. 

SITUAZIONE:Da un lato abbiamo emissioni altamente superiori alla capacita` del (pochissimo) vento di rimuovere gli inquinanti. Dall'altro abbiamo gli effetti sulla salute che ricadono sulla popolazione tutta, donne incinta e piccini in primis.In mezzo abbiamo una (pressoché intera) popolazione assolutamente restia ad azioni spontanee volte alla riduzione delle proprie emissioni. E (generalmente) insofferente se non intollerante alle imposizioni "dall'alto".

RIFLESSIONI:Cio` può essere in parte dovuto alla mancanza di un'opera di sensibilizzazione da parte dei mezzi di informazione, sia a livello nazionale che a livello locale. (Problema? Chi soffre di più? Io cosa posso fare?)In parte alla mancanza di una forte cultura del senso di appartenenza ad una comunità con problemi comuni. In parte, al diffuso senso di impotenza e rassegnazione di fronte ai problemi (in generale).In parte, alla mancanza di percezione dell'impatto (in bene e in male) dei comportamenti collettivi.In parte alla carenza di educazione (civica e ambientale) delle nuove generazioni a livello scolastico. In parte, ovviamente, alla presenza di edifici fatiscenti con classe energetica "Z" ed alla tendenza "americana" di avere in casa una temperatura più alta in inverno che in estate (in casa si sta con mezze maniche in inverno e felpa in estate). In parte, alla mancanza di infrastrutture per la mobilita` leggera e alternativa.

CONCLUSIONE:CON QUESTE PREMESSE, ESPRIMO LA MIA SINCERA SOLIDARIETA` ALL'INIZIATIVA CHE, PUR CERTAMENTE DI LODEVOLE INTENTO, MI DA` LA SENSAZIONE DI UNA MANCANZA TOTALE DI UN PIANO ONNICOMPRENSIVO VOLTO ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA. Mi auguro anche che l'amministrazione sia al lavoro per smentire questa mia sensazione. Magari partendo dai suggerimenti contenuti nelle riflessioni in questo messaggio.

Con i migliori auguri,Un cittadino della comunità.

Innanzitutto direi perché Cesano ha aderito.

Milano ha comunicato di indire un blocco del traffico a seguito della devastante - e ripeto devastante - presenza di PM10 nell’aria che respiriamo, i cui livelli hanno raggiunto in alcune centraline livelli pari a 3 volte la media provinciale annuale ormai da diversi giorni. Abbiamo cioè avuto punte intorno ai 120 µg/m3 in alcune zone della metropoli a fronte di concentrazioni medie intorno ai 40 µg/m3. Per facilità pensate di tenere in mano una scatola di vetro quadrata, con i lati da un metro ciascuno. Dentro c’è solo aria e una piccola pallina, ogni giorno sempre più grande. 

E’ veleno e ve lo respirate tutti i giorni.

Solo che non lo vedete: anziché poter osservare una pallina compatta, le polveri sono disperse… il nemico è invisibile, ma fa danni!

Non a caso a fine novembre sono stati diffusi dati allarmanti sulla qualità di ciò che respiriamo: pare che l’Italia sia in cima alla triste classifica di “morti d’aria”. Si parla addirittura di 84.400 persone nel 2012, record della UE.

A ciò si aggiunga che l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia una soglia di 10 µg/m3, l’Unione Europea indica i 25 µg/m3… per noi invece la soglia critica è di 50 µg/m3! Quando non siamo a livelli allarmanti, siamo comunque ben oltre quanto previsto dalla UE e di certo di gran lunga al di sopra delle concentrazioni nocive.

Dobbiamo quindi essere consci che quando sentiamo parlare di PM10 intorno ai 100 µg/m3, stiamo ragionando su concentrazioni superiori di 10 volte al valore indicato dall’OMS… riflettiamoci.

Sull’efficacia del blocco del traffico si sentono diversi pareri. Di certo è un’iniziativa che avrebbe dovuto coinvolgere la Città Metropolitana tutta e non solo 13 comuni che per sensibilità ecologica hanno pensato di seguire Milano. L’iniziativa milanese da sola non basta e al contempo è altamente irresponsabile il parere sfavorevole di Regione Lombardia. I comuni non sono stati sufficientemente coinvolti. Sono mancati regia e copione.

In molti sostengono che il blocco del traffico è misura una tantum. I più scettici addirittura dicono che non serve a nulla.

Va bene.

Mi permetto di far notare però che se è vero che il PM10 che respiriamo è legato tra il 20 e il 30% al traffico veicolare, allora fermando le auto in una fase di emergenza come questa, probabilmente qualche risultato si può ottenere. E’ qualcosa.

Partiamo dal presupposto inoltre che per una pubblica amministrazione è più semplice controllare le strade che le temperature nelle abitazioni e negli uffici. Almeno con gli strumenti normativi di cui disponiamo al momento.

Nei giorni prima di Natale i livelli milanesi si aggiravano sopra gli 80 µg/m3, ieri e oggi siamo rispettivamente a 53 e 55 µg/m3. Cos’è successo in questi 2-3 giorni? Sicuramente qualche ufficio avrà spento i riscaldamenti… ma soprattutto, immagino che il crollo del traffico veicolare sia stato determinante. 

Ci aiuta solo per qualche giorno? Ok. Non basta? Vero, ma intanto è qualcosa. Inoltre si parla di questa emergenza e delle conseguenze che ha sulle vite di ognuno di noi. Riusciremo a sensibilizzare sempre qualcuno di più...

In molti mi scrivono dei disagi. A chi lavora il blocco complica la vita non poco e per tanti comporta rilevanti riduzioni di guadagni.
Me ne rendo conto e me ne dispiaccio.

Voglio però affermare una verità scomoda. Banale quanto si vuole ma non confutabile.

In questi anni - smettiamola di parlare di “prossimi anni” - dovremo combattere una battaglia per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento sul pianeta. Ne va della nostra sopravvivenza.

Su questo ormai sono tutti d’accordo.

Diverso è quando si aggiunge che non possiamo pensare di salvaguardare il pianeta e la nostra stessa esistenza mantenendo inalterati i nostri stili di vita. Per quanto le tecnologie-cosiddette-verdi stiano facendo passi da gigante, dobbiamo entrare nell’ottica che dovremo rinunciare a qualcosa. Forse anche a molto.

Questa consapevolezza non c’è.

Capita così che c’è chi ti scrive lamentandosi perché aveva l’appuntamento dalla parrucchiera fissato da tempo.

Così non funziona. 

Uno dei grandi limiti di questo blocco del traffico è che si è deciso di farlo nel momento di minor disturbo per la popolazione. Comprensibile ma inefficace sulla percezione dell’opinione pubblica. So per primo quanto sarebbe stato difficile, anche politicamente, fare diversamente. Ma un ipotetico ed elettoralmente suicida blocco nei giorni antecedenti il Natale, forse avrebbe comunque trasmesso maggiore convinzione e consapevolezza della gravità della situazione.

La dico fuori dai denti: per educare la gente rispetto agli effetti catastrofici dell'inquinamento e dei cambiamenti globali, è necessario mettere in campo incisive politiche di sacrificio. Nei primi tempi creeranno malcontento, non v'è dubbio. Ma apriranno la strada alle scelte radicali che saranno indispensabili nel nostro futuro.

Chi continua a ripetere il mantra che il blocco del traffico non servirebbe a niente in realtà non ha soluzioni alternative ma vuole semplicemente e irresponsabilmente raccogliere un minimo di consenso “pettinando” (per tornare alla sciura della parrucchiera) i malcontenti. Che sono poi quelli che tra qualche anno, di fronte a un caro morto per tumore ai polmoni senza aver mai fumato, daranno la colpa ai medici. Scusate la crudezza ma ci vuole.

Uno dei grossi problemi dell’insensibilità ambientale è l’invisibilità. Essere uccisi a distanza di anni dalle polveri sottili o da altre forme di inquinamento è diverso che trovarsi un killer che ti punta una pistola alla tempia. Ma il risultato è lo stesso, è solo il rapporto causa-effetto a sembrare più labile.
Sono d’accordo con quanto afferma MO RO nel suo commento. Anche sulla mancanza di un piano omnicomprensivo, nel senso che o ragioniamo strategie vaste (dalle scuole in poi) e su scala almeno metropolitana o potremo fare poco.

A Cesano nel corso degli anni in termini di politiche di contenimento dell’emissione degli inquinanti sono stati compiuti diversi interventi sul pubblico e non solo. Il progetto di efficientamento energetico degli edifici comunali, pur con qualche affanno prosegue. Nelle scuole sono stati rimpiazzati diversi locali-caldaia, ai caloriferi sono state montate valvole termostatiche; in Kennedy abbiamo installato doppi vetri; recentemente Sacra Famiglia ha “cappottato” un intero reparto… sul privato la prima grande innovazione che mi viene in mente è che tutto il quartier Giardino, prima alimentato da una caldaia a gasolio, sfrutta ora il teleriscaldamento a base di cippato e, saltuariamente, metano. In questi giorni chiuderà la gara per il leasing della flotta aziendale: da 23 mezzi, il nostro comune ridurrà il parco auto a una decina. Si può fare molto e si farà molto nei prossimi anni.

Il locale deve fare la sua parte, ma servono anche convinte politiche dall’alto. Ad esempio: quante caldaie a gasolio ci sono ancora in Italia? Perché non si tartassa fiscalmente chi ha vecchi impianti e si sostiene con sussidi chi passa a quelli nuovi?

Frattanto chiude la prima giornata di blocco del traffico cesanese ed è tempo di un primo bilancio.

Mi devo complimentare con i nostri concittadini perché ha funzionato bene. Sia durante la mattinata che nel primo pomeriggio ho visto veramente poche auto.

La polizia locale mi ha comunicato che nel corso della giornata sono stati fermati diversi veicoli con deroga ma sono comunque state elevate 14 contravvenzioni.

Vedremo come cambieranno i livelli di PM10. Senza fare grandi salti se si riuscirà a scendere sotto soglia 50...



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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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