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martedì 02 giugno 2015 - 21:50:04

Festa della Repubblica: discorso del 2 giugno 2015



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Un saluto di benvenuto alle autorità civili e militari presenti e un abbraccio caloroso all’orchestra degli alunni della scuola media Alessandrini recentemente vincitrice del 1° premio nel prestigioso concorso musicale di Sestri Levante: è un piacere avervi qui oggi a celebrare la Festa della Repubblica Italiana insieme a noi.

Il 2 giugno 1946, attraverso il referendum che sancì la nascita della Repubblica e l’avvento del suffragio universale nel nostro Paese, nacque un’Italia Unita, democratica e feconda. Un sogno cullato dalle menti di tanti patrioti che unisce idealmente due momenti gloriosi della nostra storia: il Risorgimento e la Resistenza. 

Dalle macerie del secondo conflitto mondiale il Paese seppe rialzarsi grazie alla lungimiranza di una straordinaria classe dirigente che di lì a poco ci fece dono della Costituzione e costruì il percorso di integrazione co0munitaria che ha permesso all’Europa occidentale di conoscere il periodo di pace più lungo della sua storia.

Da allora indubbiamente l’Italia è cresciuta ed ha attraversato momenti di benessere e progresso. Ha retto le prove del terrorismo, dell’eversione, delle stragi mafiose ma è oggi imprigionata nella congiuntura della crisi economica cui si associa la crisi di credibilità delle istituzioni. Con la stagione di tangentopoli ha avuto inizio un processo di logoramento della qualità del nostro ordinamento repubblicano che incontra negli anni recenti le lusinghe della cosiddetta post-democrazia.

Si tratta di un fenomeno che caratterizza tutti i principali paesi occidentali e che prevede una forte riduzione dell’attività legislativa e dell’autonomia del parlamento a favore del potere esecutivo, l’accentramento di funzioni nella figura del leader, la marginalizzazione di tutti i corpi intermedi (ivi inclusi partiti e sindacati), l’affiancamento ed il sostegno costante all’azione del governo da parte di oligarchie e potentati economici a discapito di reali meccanismi di rappresentanza.

In questo disegno, il concomitante indebolimento delle istituzioni si può concretizzare attraverso modifiche costituzionali, verso le quali - sempre - dobbiamo porre la massima attenzione. Possono essere riforme. Possono essere razzie.

Una democrazia si regge sull’armonia di equilibri previsti dalla Carta Costituzionale. Una Costituzione bloccata è senza dubbio inattuale ed inattuabile ma quando si ha l’ardore di emendarla, vanno elaborate proposte tali da permettere che il bilanciamento degli equilibri, pur prevedendo un nuovo assetto complessivo, ritrovi una sua naturale coerenza.

Il voto di domenica ha dimostrato in maniera incontrovertibile l’inesorabile crescita dell’astensionismo e la sorprendente volubilità dell’elettorato. Entrambi questi fenomeni mi sembrano figli della questione centrale, che identifico con la crisi della rappresentanza.

Non può esistere democrazia senza popolo. Se il popolo si ritira, inevitabilmente qualcuno occupa quello spazio.

Al decisivo referendum del 1946 votarono 24 milioni di persone, uomini e donne, quasi il 90% degli aventi diritto. Quel grande passaggio venne quindi deciso dagli italiani. Recentemente invece assistiamo a continui primati nel crollo dell’affluenza, addirittura alle elezioni amministrative dove a malapena si supera la soglia del 50%, testimoniando quanto ormai poco o nulla pesi il radicamento territoriale.

Di fronte a una società più complessa e frammentata, dobbiamo necessariamente affrontare il tema della rappresentanza. Anche ripensando funzioni e ruolo dei partiti politici che, come diceva l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sono “il canale senza il quale non può esserci democrazia funzionante. Nessuna nuova o più vitale democrazia può nascere dalla demonizzazione dei partiti”.

Lavorando per restituire alla gente la convinzione che nelle istituzioni si possono delegare persone preparate e dabbene a sostenere cause comuni, renderemo servizio allo spirito della nostra Repubblica. 

Vi ringrazio per l’attenzione



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Inserito da Simone Negri in Cesano - Lascia un commento prima dei tuoi amici - Stampa veloce crea pdf di questa news

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